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Sicurezza Informatica

44 arrestati in Polonia in una retata contro lo sfruttamento sessuale dei minori online

Tempo di lettura: 2 minuti. Gli agenti dell’Ufficio centrale per la criminalità informatica polacco hanno fatto irruzione in 82 località e hanno sequestrato 15 500 file raffiguranti abusi sessuali su minori

Tempo di lettura: 2 minuti.

L’Ufficio centrale polacco per la criminalità informatica (Centralne Biuro Zwalczania Cyberprzestępczości), con il supporto di Europol, ha preso di mira gli abusi sessuali su minori attraverso la creazione di una squadra speciale di agenti di polizia nel mese di agosto. Gli agenti, esperti nelle indagini su autori coinvolti nella distribuzione di materiale pedopornografico, hanno svolto un’ampia attività analitica e operativa per identificare i colpevoli e raccogliere materiale probatorio. Le indagini hanno coinvolto altre autorità polacche, oltre a Europol, al settore privato e al Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati (NCMEC). Alla fine di ottobre, gli agenti di polizia polacchi hanno effettuato 82 perquisizioni in tutto il Paese e arrestato 44 sospetti di età compresa tra i 18 e i 66 anni. Le analisi preliminari e le perquisizioni hanno portato all’identificazione di 15.500 file di materiale video e fotografico che ritraevano abusi sessuali su minori e al sequestro di 350 unità di memoria digitale di grande capacità. Alcune delle immagini salvate sulle unità di memoria sequestrate ritraevano abusi sessuali su neonati e bambini. Poiché alcuni dei file erano criptati, una volta decriptati saranno sottoposti a ulteriori esami. Gli indizi raccolti durante le azioni operative hanno alimentato ulteriori indagini che sono ancora in corso.

Tra gli arrestati c’è un individuo sospettato di abusi sessuali su due bambini di quattro e cinque anni, nonché un secondo individuo che ha già scontato una condanna a cinque anni e mezzo per abusi sessuali su minori. Le attività operative hanno portato anche alla possibile prevenzione della vittimizzazione di un bambino. Durante la perquisizione dell’abitazione di un sospettato, gli agenti hanno scoperto una corrispondenza con un bambino di 10 anni, che suggerisce che l’adulto aveva ottenuto la fiducia del bambino ai fini del suo successivo sfruttamento sessuale. È in corso un’indagine su un altro caso simile. Da diversi anni, Europol funge da destinazione per le segnalazioni NCMEC relative a sospetti online in vari Stati membri dell’UE, tra cui la Polonia. Ogni segnalazione NCMEC viene archiviata e sottoposta a controlli incrociati con i dati di Europol, per poi essere diffusa nel rispettivo Paese. Europol ha sostenuto l’operazione polacca fornendo supporto analitico, di identificazione delle vittime e di fonti aperte, e facilitando lo scambio di informazioni.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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