Categorie
Sicurezza Informatica

Abusi sui bambini: l’India entra a far parte del progetto “database Interpol”

Tempo di lettura: 2 minuti.

Il Central Bureau of Investigation (CBI) ha aderito al database internazionale di sfruttamento sessuale dei bambini dell’Interpol, una mossa che rafforzerà la sua lotta contro l’abuso sessuale dei minori e aiuterà nell’identificazione delle vittime e degli abusatori utilizzando un sofisticato software di analisi, hanno detto i funzionari.

Fonti dell’agenzia hanno riferito che il CBI si è recentemente unito a un gruppo selezionato di agenzie di 67 paesi che sono collegate al database.

Il database dell’Interpol sui pedofili e i divulgatori di materiale pedopornografico (CSAM) su internet si basa su multi-media provenienti da vari paesi che vengono analizzati sulla base di un “software di confronto delle immagini” specializzato per identificare la vittima e l’accusato da foto e video, hanno detto.

Una volta che l’ufficio centrale nazionale di un paese, il CBI nel caso dell’India, ottiene queste informazioni, procede contro di loro secondo le leggi locali.

Il meccanismo dell’Interpol si avvale dell’aiuto di istituzioni finanziarie, fornitori di servizi internet e sviluppatori di software, oltre a partner intersettoriali, per rintracciare CSAM e chiudere i canali di distribuzione illegali.

Il database con oltre 2,7 milioni di immagini e video aiuta in media a identificare sette vittime di abusi in tutto il mondo ogni giorno, con oltre 27.000 vittime e oltre 12.000 abusatori identificati finora, afferma il sito web dell’Interpol.

Lo strumento non solo aiuta la condivisione delle informazioni tra i vari agenti investigativi, ma evita anche “la duplicazione degli sforzi e fa risparmiare tempo prezioso“, poiché dice agli investigatori se le immagini sono già state identificate in un altro paese.

L’anno scorso la CBI aveva smantellato una grande rete di pedofili e distributori di CSAM che vendevano i contenuti illeciti sui social media per sole 10 Rupie per 60 video con pagamenti ricevuti attraverso Paytm.

Denominata Operazione Carbon, l’operazione coordinata dell’agenzia aveva smascherato 51 gruppi di social media che comprendevano 5.700 criminali.

Usando l’intelligenza artificiale, l’agenzia ha filtrato l’identità delle vittime per valutare se un messaggio rientrerà nella categoria CSAM o porno per adulti, hanno detto le fonti.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version