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Sicurezza Informatica

Anonymous attacca il governo giapponese per Fukushima

Tempo di lettura: 2 minuti. Gli hacktivist, associati al collettivo Anonymous, affermano di aver condotto proteste cibernetiche contro il governo giapponese in risposta alle azioni relative al rilascio di acque reflue dalla centrale nucleare di Fukushima Daini.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Un gruppo che utilizza il nome e l’iconografia di Anonymous sostiene di aver condotto attacchi cibernetici contro il governo giapponese. Questi attacchi sono una risposta alle decisioni riguardanti il rilascio di acque reflue dalla centrale nucleare di Fukushima Daini.

Dettagli dell’operazione “Tango Down”

Il collettivo Anonymous Italia afferma di aver attaccato 21 siti web governativi e altri siti associati all’impianto di Fukushima, che nel 2011 ha subito danni a tre reattori a seguito di un terremoto e di uno tsunami. Tra gli obiettivi di Anonymous Italia figurano il Ministero dell’Ambiente del Giappone, la Atomic Power Company, la Nuclear Regulation Authority, la Atomic Energy Commission (AEC) e l’ex Primo Ministro Fumio Kishida.

La decisione dell’International Atomic Energy Agency (IAEA)

A luglio, l’IAEA ha deciso di permettere il rilascio di un milione di tonnellate di acque reflue trattate da Fukushima. Quest’acqua è presente perché l’impianto produce circa 100 metri cubi di acque reflue al giorno per mantenere il reattore freddo. Questo processo espone l’acqua a 64 elementi radioattivi. L’acqua viene trattata con un sistema avanzato di elaborazione dei liquidi (ALPS) che, secondo TEPCO, rimuove 62 dei 64 radionuclidi.

Preoccupazioni sulla sicurezza dell’acqua

Nonostante le affermazioni sulla sicurezza dell’acqua, gli hacktivist citano l’ingegnere nucleare Hiroaki Koide, sottolineando che “diluire significa semplicemente diffondere l’inquinamento su una vasta area”. Questo mette a rischio la vita marina e chi la consuma. Esperti di Hong Kong hanno consigliato di testare i frutti di mare prima del consumo, mentre la Corea del Sud ha annunciato ispezioni sui prodotti ittici giapponesi.

Accuse di propaganda e corruzione

Gli hacktivist hanno anche accusato il governo giapponese di aver condotto una campagna propagandistica, utilizzando l’IA per monitorare i contenuti critici sui social media e promuovere la propria narrativa. Inoltre, hanno sostenuto che sono state offerte mazzette al personale dell’IAEA per minimizzare i livelli di sostanze radioattive presenti nei campioni, affermazioni che sia l’IAEA che il governo giapponese hanno negato.

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