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Anonymous e LulzSecItalia: #OpGreenRights per la Campania. Pubblicati i dati di 1500 siti Istituzionali

La Campania è sotto attacco in queste ore per mano di Anonymous. Il collettivo di hacktivisti ha centrato migliaia di siti tra cui quelli dell’Arpac, della Regione Campania e dell’ABC che fornisce il servizio idrico alla città di Napoli.
Un attacco che mira a movimentare l’opinione pubblica sulla Terra dei Fuochi e sul Fiume Sarno come spiegano nel loro comunicato ufficiale: un altro disastro ambientale che va avanti da anni, di cui non si vede la fine, ma nemmeno l’ombra di qualche miglioramento e/o interessamento da parte delle istituzioni (se cosi si possono chiamare), che dovrebbero occuparsene.
Oggi vi parliamo di una delle regioni che per diversi motivi è una delle regioni più inquinate d’Italia, la Campania.
Da un lato il fiume Sarno (che attraversa le provincie di Napoli, Caserta e Avellino), considerato il 4° fiume più inquinato al mondo, sia a causa dei vari torrenti e di acque fognarie che senza ricevere alcun trattamento vanno a confluirci dentro, sia per gli sversamenti delle concerie di pelle nella zona Solofrana, trasportando tutto il loro bel contenuto tossico fino al mare di Torre Annunziata, dove zone di una enorme bellezza sono state devastate.
Dall’altra parte (zone comprese tra le province di Caserta e Napoli) in cui a parte lo sversamento, sotterramento di anni e anni, di rifiuti pericolosi e non solo, si è aggiunta e diffusa la pratica di incendiare enormi quantità di rifiuti di ogni genere, come pneumatici, materiale tessile e chi più ne ha più ne metta, tantoché a quest’area è stato dato il nome di Terra dei Fuochi.
Con grande classe annunciamo che #OpCampania è riuscita con successo, 2696 database e 1524 siti in totale! #CampaniaDown Link blog:https://t.co/ylOqZRNGsU@arturodicorinto @elimone @faffa42 @liviovarriale pic.twitter.com/5TFvHegw0C— Anonymous Italia (@Anon_ITA) March 6, 2020
Quello che ha reso il colpo devastante sotto il punto di vista dei numeri è stato sicuramente l’accesso abusivo alla piattaforma Asmez. Lo storico Consorzio campano, da sempre fornisce servizi informatici ai comuni. Un totale di ben 2696 database e 1524 siti, tra cui molti comuni e le sezioni di amministrazione trasparente ed albo pretorio colpite così come annunciano i “cugini” di LulZSecItalia
Grazie @Asmenetcampania per averci dato accesso a ben 2696 database e 1524 siti in totale! #CampaniaDown con moltissimi comuni, albo pretorio, amministrazione trasparente. https://t.co/u0yNPgnfey pic.twitter.com/y2b63UwP0h— LulzSecITA (@LulzSec_ITA) March 6, 2020
Un data breach che ha constatato la bravura degli hackers, ma anche la fragilità della rete Asmenet su cui adesso piomba la responsabilità dei dati di diversi comuni ed enti della Campania.
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Cina pubblica “Libro Bianco” di Internet e lo consiglia ai paesi per il controllo delle informazioni
Tempo di lettura: 2 minuti. E’ arrivato il modello cinese da esportare in altre democrazie?

Il regime comunista cinese ha recentemente pubblicato un Libro Bianco riguardante la “regola del diritto” per Internet, dichiarando apertamente le sue intenzioni di esportare la sua “esperienza” nel totalitarismo digitale ad altri paesi. Esperti sottolineano che il Libro Bianco del Partito Comunista Cinese (PCC) indica che le autorità cinesi sono in grado di controllare completamente Internet utilizzando la tecnologia moderna e che il suo modello di controllo si è effettivamente già diffuso nel resto del mondo.
Il 16 marzo, l’Ufficio di Informazione del Consiglio di Stato del regime ha emesso il Libro Bianco intitolato “La costruzione della regola del diritto di Internet della Cina nella nuova era”. Il documento, lungo quasi 18.000 parole e pubblicato in otto lingue, afferma che il regime intende “rafforzare gli scambi internazionali e la cooperazione sulla regola del diritto di Internet” e “condividere esperienze e pratiche” con altri paesi.
Il portavoce dell’Ufficio di Informazione del Consiglio di Stato ha dichiarato che la “regola del diritto di Internet” del regime include la “promozione integrata della legislazione online, dell’applicazione della legge online, della giurisdizione online, della divulgazione del diritto online e dell’educazione legale online”.
Lai Chung-chiang, convocatore del think tank Economic and Democratic United di Taiwan e avvocato in esercizio, ha affermato che l’impero digitale totalitario del PCC incorpora ogni mossa delle persone nell’ambito della supervisione del governo su Internet.
Le autorità cinesi monitorano ogni mossa dei cittadini attraverso vari sistemi di monitoraggio, riconoscimento facciale, codici di salute digitali e codici di sicurezza. Il Libro Bianco del PCC sottolinea che la gestione di Internet coinvolge la partecipazione di più parti, tra cui il governo, le imprese, le organizzazioni sociali e gli utenti di Internet.
Il documento afferma inoltre che il PCC è disposto a lavorare con la comunità internazionale per “promuovere congiuntamente il processo di regola del diritto nella governance globale di Internet”. Nel frattempo, l’agenzia di stampa statale Xinhua News ha diffuso un discorso del leader del PCC, Xi Jinping, intitolato “Esplorare la costruzione di un dialogo globale sulla civiltà e la cooperazione su Internet” durante l’incontro ad alto livello del PCC in dialogo con i partiti politici mondiali il 15 marzo.
Wang He, osservatore della Cina e collaboratore di Epoch Times, ha affermato che il PCC ha sempre esportato il totalitarismo su Internet ad altri paesi. La strategia prevede l’esportazione della dittatura cibernetica attraverso il progetto economico-politico dell’Iniziativa Belt and Road
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Bard, l’intelligenza artificiale di Google, disponibile in anteprima in alcuni paesi
Tempo di lettura: < 1 minuto. Google cerca feedback dagli utenti

Bard, l’assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale di Google, è ora disponibile per i primi test negli Stati Uniti e nel Regno Unito tramite bard.google.com. Google spera di raccogliere preziosi feedback dagli utenti per migliorare il suo chatbot in fase di sviluppo.
L’intelligenza artificiale di Google si basa su un “grande modello linguistico di ricerca (LLM)”, una versione ottimizzata e più leggera di LaMDA. A differenza di ChatGPT di OpenAI, che utilizza un database proprietario, Bard sfrutta le risorse estratte direttamente dal web.
Google prevede di sostituire la versione leggera di LaMDA con modelli più avanzati per ridurre gli errori attualmente presenti nelle risposte dell’IA. Nel frattempo, Google ha anche chiesto ai suoi dipendenti di correggere le risposte sbagliate fornite da Bard.
L’obiettivo di Google è proporre l’intelligenza artificiale in due modalità: integrando gli LLM in Search e come esperienza complementare a Search. Durante questa fase sperimentale, Bard offrirà agli utenti la possibilità di scegliere la risposta migliore da sottoporre all’IA per ulteriori domande.
Google afferma di aver integrato misure di protezione per garantire qualità e sicurezza nelle interazioni con l’IA, come limitare il numero di scambi in un dialogo per mantenere le conversazioni pertinenti e utili.
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Ferrari colpita da attacco hacker. Orlowski “avvisa” Barilla e Lamborghini

Ferrari S.p.A. è stata recentemente contattata da cybercriminali che chiedevano un riscatto per alcuni dati dei clienti. La casa automobilistica ha avviato un’indagine con una società di cybersicurezza e informato le autorità. Ferrari ha deciso di non pagare il riscatto, in quanto finanzierebbe attività criminali e perpetuerebbe gli attacchi. L’azienda ha preferito informare i clienti sull’incidente e sulla possibile esposizione dei loro dati. Ferrari sta lavorando con esperti esterni per rafforzare ulteriormente i propri sistemi e conferma che l’attacco non ha influenzato le operazioni aziendali.

Le previsioni di Orlowski su chi sarà il prossimo
Se oggi è capitato a Ferrari, nei prossimi mesi c’è il rischio dalle analisi svolte da Metatron, applicativo sviluppato da Orlowski, che Automobili Lamborghini S.p.A., Ducati Motor Holding, Parmalat Italia S.p.A., Barilla Group, Impresa Pizzarotti & C. S.p.A., Max Mara Fashion Group, Coccinelle, Lactalis Group possono essere coinvolte in diversi data breach da esporre clienti, fornitori e catena di montaggio.
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