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Sicurezza Informatica

Anonymous esalta con l’attacco alla banca della Russia, ma ha fatto due brutte figure

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Il collettivo Anonymous è stato protagonista di un attacco alla banca centrale russa con un leak di 35.000 files di cui non si conosce ancora l’entità.

A detta degli hacktivisti, all’interno del file compresso che “pesa” 20 giga bytes ci sono documenti segreti che potrebbero svelare “i segreti di Putin“. Fino ad oggi, di tutti i dati pubblicati, compresi gli 850 gb alla sezione del dipartimento di controllo delle comunicazioni, non c’è stata ancora evidenza del contenuto.

Quello che si sa, invece, è che due delle operazioni che sono state annunciate in pompa magna sono state smentite categoricamente dai diretti interessati e precisamente Nestlè e la Banca Ucraina Privatbank.

L’attacco a Nestlè annunciato come ritorsione alla scelta dell’azienda di non lasciare la produzione in Russia, con la relativa diffusione di 10 gb di file è stato smentito dalla stessa azienda che ha dichiarato di aver diffuso gli stessi dati autonomamente per diverse settimane in rete a causa di un errore da loro riconosciuto.

Quindi, in sintesi, l’attacco non è stato di questi giorni bensì gli hacktivisti hanno acquisito questi dati nelle prime settimane del 2022 quando la Nestlè li ha esposti fortuitamente.

Altra smentita di questi giorni arriva dalla notizia, annunciata in pompa magna dal collettivo, di aver sabotato i Bancomat della PrivatBank in lingua russa. La stessa banca ha risposto al collettivo dicendo che si trattava di una funzione già presente.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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