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Sicurezza Informatica

Anonymous Sudan rivendica attacchi DDoS contro Israele

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il gruppo di attivisti informatici ha colpito il paese durante la settimana del giorno dell’indipendenza di Israele

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Il gruppo di attivisti informatici noto come Anonymous Sudan ha rivendicato la responsabilità degli attacchi distribuiti di tipo denial-of-service (DDoS) che hanno colpito il sito web personale del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il dirottamento del suo account Facebook.

Attacchi durante il giorno dell’indipendenza di Israele

Oltre agli attacchi del 26 aprile, giorno dell’indipendenza di Israele, si ritiene che il gruppo sia responsabile degli attacchi ai siti web del Porto di Haifa e della Israel Ports Development company, resi inaccessibili a causa dell’eccessivo traffico web. Anonymous Sudan ha anche rivendicato la responsabilità del blocco del sito web dell’Istituto Nazionale di Assicurazione e dell’agenzia di spionaggio israeliana Mossad.

Mancanza di energia elettrica e presunte responsabilità

Oggi, il gruppo sostiene di essere dietro ai massicci blackout in Israele, comprese importanti città come Tel Aviv e Beersheba, scrivendo “Il buio è bello? Perché non avete elettricità?” sul proprio canale Telegram. In una dichiarazione sui blackout, un portavoce del governo ha affermato che c’è stato un problema in una delle centrali elettriche di Haifa, causando numerose interruzioni di corrente, ma il servizio è stato gradualmente ripristinato.

Significato degli attacchi DDoS e possibili conseguenze

Sebbene gli attacchi DDoS non indichino accesso a sistemi compromessi o informazioni sensibili, e rappresentino più che altro un fastidio per gli utenti e un problema non critico da risolvere, se le presunte rivendicazioni di responsabilità sono vere, gli blackout elettrici indicano un gruppo di attivisti informatici intenzionato ad aumentare il livello delle sue azioni. Tuttavia, la Israel Electric Corporation (IEC) sostiene che questi problemi non siano dovuti a un attacco informatico ai loro sistemi, sottolineando che “il modo principale per evitare tali interruzioni su larga scala in futuro è espandere la produzione di energie alternative rinnovabili”.

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