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Attacco hacker alla Federico Secondo? Vero, ma senza danni

Tempo di lettura: < 1 minuto. Fonti interne all’Università minimizzano l’accaduto e spiegano in esclusiva a Matrice digitale le cause.

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Secondo quanto riportato da Red Hot Cyber, nella giornata del grande attacco informatico che ha colpito l’Italia c’è stato un colpo portato a segno all’università Federico Secondo di Napoli. La notizia dell’attacco ransomware riuscito è stata verificata grazie ad un sistema di rilevamento delle pagine infette su larga scala che ha restituito l’avvenuta infezione ransomware su pc della rete e, su 19 colpi riusciti, uno di questi era del prestigioso ateneo.

Matrice Digitale ha contattato due fonti interne all’università che hanno confermato l’avvenuta infezione, spiegando però che il bersaglio colpito non era un server strategico nella rete perchè di tipo “sandbox” e precisamente un ambiente di prova, spesso slegato dal normale flusso di ambienti predisposti per lo sviluppo e il test delle applicazioni.

La notizia dell’attacco è quindi corretta, così come anche la richiesta del riscatto, ma è doveroso precisare che il bersaglio colpito era in realtà un vasetto di miele messo ad arte dagli accademici per attirare gli attaccanti in una trappola.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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