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Attenti agli inviti di Zoom. Girano link infetti

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Gli hacker hanno falsificato gli inviti a riunioni virtuali di associazioni comunitarie e consigli scolastici nel tentativo di infettare i partecipanti con malware.

Il provider di protezione e-mail Avanan ha notato gli attacchi a marzo. Gli hacker inviano e-mail che fingono di provenire da un gruppo comunitario o da un consiglio scolastico, ma il PDF incluso è stato progettato per infettare il PC del destinatario con malware.

Lo schema sfrutta il modo in cui la pandemia COVID-19 ha indotto molte persone e gruppi comunitari ad adottare le videochiamate come metodo di incontro online. Ora è diventato comune per gli utenti incontrare inviti e promemoria per riunioni virtuali nelle loro caselle di posta elettronica.

Sfortunatamente, gli hacker sanno di poter sfruttare le stesse riunioni per diffondere malware e istigare altri schemi nefasti, come lo “Zoom bombing“. In questo caso, Avanan ha notato che gli aggressori fingono di inviare falsi inviti a riunioni per il software di videoconferenza Zoom.

Esempio di uno degli attacchi.

È facile per questo attacco mostrare legittimità“, ha scritto la società di sicurezza in un post sul blog. “L’associazione oggetto dello spoofing è legittima; tutte le riunioni pubbliche sono documenti pubblici, quindi le date possono corrispondere. Con un semplice PDF, può facilmente sembrare un invito al calendario allegato a un’e-mail“.

Una volta cliccato, l’invito basato sul PDF può inoltrare l’utente a un sito web che gli chiederà di scaricare un programma dannoso sul suo computer. “Il codice si incorpora nella memoria di sistema e può condividere i contenuti del computer locale con il malintenzionato“, ha aggiunto Avanan.

Avanan avverte inoltre che gli hacker potrebbero facilmente espandere i loro attacchi per colpire più vittime. “Ci sono innumerevoli associazioni comunitarie in tutto il Paese e nel mondo. Ci sono anche tonnellate di piattaforme di videoconferenza da sfruttare“, ha dichiarato la società di sicurezza.

Per evitare di essere vittima di phishing, è necessario controllare sempre l’indirizzo del mittente prima di interagire con un’e-mail. Se c’è qualcosa che non quadra, è molto probabile che l’e-mail sia un’operazione di spoofing. Un altro segnale di allarme è se l’e-mail chiede di scaricare software da un sito web non ufficiale. In caso di dubbio, chiedete all’amministratore di un’associazione o di un consiglio scolastico se hanno effettivamente inviato l’e-mail in questione.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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