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Attivista contro il Cremlino su Telegram: agli arresti e rischia 15 anni di carcere

Tempo di lettura: < 1 minuto. Ha detto a Sky News che “la Russia non è Putin”

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Dmitry Ivanov, un attivista anti Cremlino incarcerato per i suoi post sui social media in cui criticava l’invasione dell’Ucraina, ha detto a Sky News che “la Russia non è Putin”. Ivanov, fondatore di un canale Telegram di opposizione gestito per gli studenti della sua università, è stato condannato da un tribunale di Mosca per la diffusione di informazioni errate sull’esercito. L’anno scorso il Cremlino ha approvato una legge che permette di imprigionare i giornalisti e gli editori che diffondono quello che ritiene essere la disinformazione sulla guerra in Ucraina. La legge è stata utilizzata per perseguire coloro che si allontanano dalla linea ufficiale del governo secondo cui si tratta di “un’operazione militare speciale”. Ivanov ha chiesto la pace, denunciando la sofferenza sotto la dittatura e ha detto che oggi è un “momento oscuro della nostra storia, ma il momento più oscuro è sempre il primo alba”. Inoltre, ha sottolineato che molti russi sono contro questa guerra criminale, e ha espresso la sua solidarietà per il popolo ucraino, colpito da questa tragedia. Ivanov dovrà scontare oltre otto anni di carcere e non potrà avere presenza su Internet per quattro anni dopo la sua liberazione. La discredita dell’esercito pubblicamente in Russia può comportare una pena fino a 15 anni di prigione.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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