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Bangladesh: Gruppo terroristico usa il dark web per comunicare

Tempo di lettura: < 1 minuto. La rivelazione è avvenuta in seguito all’arresto di una donna di 22 anni del distretto di Dhubri, nell’Assam occidentale.

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L’Ansarullah Bangla Team (ABT), un gruppo terroristico globale, utilizzava il dark web per le comunicazioni peer-to-peer all’interno della sua rete per portare avanti le sue attività nell’Assam, ha dichiarato la polizia.
Per questo motivo, ci è voluto più tempo del solito per scoprire il modus operandi della rete.
La rivelazione è stata fatta in seguito all’arresto di una donna di 22 anni del distretto di Dhubri, ha dichiarato la polizia. La donna, Jahura Khatun, è la moglie di Abu Taleb, un membro dell’ABT, che era latitante da quando la polizia ha lanciato un giro di vite contro i moduli terroristici del gruppo.
Khatun è stata arrestata domenica dal villaggio Naeragla Part II di Dhubri, che confina con il Bangladesh.

“I due telefoni cellulari che abbiamo recuperato da Jahura hanno rivelato che loro (ABT) stavano usando un software sofisticato per la comunicazione peer-to-peer, dove i messaggi sono criptati. Tali applicazioni applicazioni sono realizzate appositamente o acquistate sul dark web. Sospettiamo quindi che che possano disporre di esperti informatici in grado di aiutarli a utilizzare il dark web. Abbiamo incaricato degli esperti informatici di esaminare i telefoni cellulari e altri dispositivi digitali per scoprire ulteriori dettagli sul loro sistema di comunicazione”,a dichiarato lunedì a Dhubri Gaurav Abhijit Dilip.

La polizia dell’Assam ha arrestato almeno 31 persone, tra cui un cittadino del Bangladesh, da quando, a marzo, ha lanciato l’azione di contrasto al dark web.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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