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Big Tech in prima linea nella guerra cibernetica: “ne guadagneranno”

Tempo di lettura: < 1 minuto. Confermate le analisi di Matrice Digitale sul coinvolgimento dei giganti del web ne conflitto

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Martin Sorrell, fondatore e presidente della società di media S4 Capital, ritiene che la guerra in Ucraina abbia il potenziale per avvantaggiare tre delle più grandi aziende tecnologiche americane.

Sono molto ottimista sui giganti tecnologici… perché la guerra avrà un impatto su di loro“, ha dichiarato Sorrell alla CNBC in occasione del World Economic Forum di Davos.

Ha aggiunto: “I tre grandi Google (o Alphabet), Meta e Amazon trarranno beneficio, credo, come risultato della guerra“.

Spiegando il suo ragionamento, Sorrell ha detto che: “Difesa significa difesa e offesa informatica, quindi la tecnologia e le aziende tecnologiche diventano davvero importanti“.

Sorrell non ha detto esattamente in che modo Alphabet, Meta e Amazon potrebbero trarne vantaggio, ma tutte e tre le aziende vantano sistemi di sicurezza informatica leader a livello mondiale.

Google e Amazon forniscono anche infrastrutture di cloud computing che i governi e le aziende informatiche possono sfruttare per la guerra informatica.

Google, Amazon e Meta non hanno risposto immediatamente alla richiesta di commento della CNBC.

La guerra in Ucraina si combatte sia online che offline, con gli hacker che da ogni parte prendono di mira le infrastrutture nazionali, le aziende, i governi e i cittadini del nemico.

Nelle ultime settimane, i principali titoli tecnologici sono crollati tra le preoccupazioni di un’inflazione persistentemente alta, l’aumento dei tassi di interesse e il rischio di una recessione globale. Il mercato azionario Nasdaq è sceso del 3,8% la scorsa settimana, registrando un calo per la settima settimana consecutiva. Si tratta della più lunga striscia di perdite per l’indice tecnologico in 21 anni.

Alla domanda se il mondo stia affrontando una seconda bolla delle dot com, Sorrell ha risposto che c’è già stata una “massiccia correzione“, aggiungendo che alcuni pensano che potrebbe esserci un’ulteriore correzione del 5-10%.

Fonte: CNBC

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