Durante un’audizione parlamentare, Walter Delgatti Neto ha rivelato che l’ex presidente Jair Bolsonaro voleva che lui attaccasse il sistema di voto elettronico del Brasile. L’obiettivo era evidenziare le presunte vulnerabilità del sistema prima delle elezioni presidenziali del 2022.
Dettagli dell’accusa
Delgatti ha dichiarato di aver incontrato personalmente Bolsonaro il 10 agosto 2022 per un periodo compreso tra 90 minuti e due ore presso la residenza presidenziale. Durante l’incontro, ha informato Bolsonaro che non poteva compromettere il sistema di voto elettronico poiché non era connesso a Internet. Tuttavia, la campagna di Bolsonaro gli chiese di manipolare una macchina da voto prestata per far sembrare che fosse stata effettivamente compromessa, meno di un mese prima del primo turno delle elezioni. Questo “hack fraudolento” sarebbe stato poi condiviso con i media, ma l’operazione fu annullata.
Delgatti ha anche rivelato che, quando la conversazione divenne troppo tecnica, Bolsonaro lo indirizzò al Ministero della Difesa. Il presidente aveva chiesto al ministero di preparare un rapporto sulle potenziali debolezze del sistema di voto per l’organo che supervisiona le elezioni. Delgatti ha dichiarato di aver incontrato gli esperti tecnici del Ministero della Difesa in cinque occasioni per discutere del sistema di voto elettronico.
Contesto e reazioni
Bolsonaro ha a lungo alimentato tra i suoi sostenitori più accaniti la convinzione che il sistema di voto elettronico del Brasile fosse soggetto a frodi, sebbene non abbia mai presentato prove concrete. Nel giugno precedente, un panel di giudici ha concluso che Bolsonaro aveva abusato del suo potere sollevando dubbi infondati sul sistema di voto elettronico del paese, vietandogli di candidarsi nuovamente fino al 2030.
Durante l’audizione, gli alleati di Bolsonaro nella commissione hanno messo in dubbio la credibilità di Delgatti. Nel 2015, Delgatti era stato incarcerato per aver mentito riguardo al suo ruolo come investigatore della polizia federale. Due anni dopo, era stato indagato per presunta falsificazione di documenti, cosa che lui nega.
L’audizione parlamentare aggiunge ulteriori complicazioni legali per Bolsonaro riguardo alle sue attività durante il suo mandato. La polizia federale ha recentemente sostenuto che Bolsonaro avesse ricevuto denaro dalla vendita di due orologi di lusso ricevuti come regali dall’Arabia Saudita durante il suo mandato.