Categorie
Sicurezza Informatica

Buon compleanno Tor: 14 anni tra pedopornografia e libertà di anonimato

Tempo di lettura: 2 minuti.

Il browser Tor compie 14 anni. A darne l’annuncio è Steven Murdoch che il 29 gennaio 2008 presentò la sua nuova creatura che avrebbe cambiato il modo di navigare in rete.

https://twitter.com/sjmurdoch/status/1487377634631856130

L’invenzione di Tor Browser, una versione personalizzata di Mozilla Firefox, ha dato l’opportunità al mondo di navigare in anonimato ed ha consentito anche ai cittadini dei regimi dittatoriali di esprimersi liberamente vivendo quella sicurezza di non essere perseguiti perchè tracciati in una rete sempre più opprimente.

Cosa è la rete Tor?

La rete Tor è composta da diversi server sparsi nel mondo che appartengono al progetto, messi in piedi da volontari che si articolano in tre figure chiave nel processo di anonimizzazione della connessione internet degli utenti. Il segnale internet parte dal dispositivo dell’internauta e finisce su un nodo primario che smista ad un nodo secondario/intermedio per poi finire in un nodo di uscita che presta il suo indirizzo ip come interfaccia con il servizio internet richiesto. Il tutto avviene senza che l’indirizzo ip dell’utente venga svelato e sia a conoscenza di eventuali intercettazioni indesiderate.

E’ davvero anonimo?

No. La rete Tor non è totalmente anonima, ma garantisce un modo alternativo per offuscare il proprio segnale. I rischi che la rete sia compromessa e che ci siano diversi bug non scoperti con tempestività è molto alto ed è per questo che la rete Tor va considerata sicura, ma non troppo. Uno dei rischi più chiacchierati, e spesso nascosti, è quello che gli exit node, l’ultimo server che ha il compito di esporsi nella rete internet, possono essere compromessi e vanificare il processo di anonimizzazione svolto dai precedenti, così come è possibile che l’intero percorso di server sia compromesso da forze esterne al sistema, all’oscuro della fondazione che si occupa di gestire il servizio.

Il Dark Web e l’amletico quesito etico

All’interno della rete Tor, si può navigare nel Dark Web più conosciuto al mondo come onion, che compone la rete decentralizzata dove si annidano siti internet di dubbia moralità. Il dark web di Tor offre asilo politico e religioso a tantissime persone, ma i business primari sono quelli della pedofilia, mercati neri e ricettacoli dei prodotti derivanti dalle truffe cibernetiche e dagli attacchi strutturali da parte di organizzazioni criminali e parastatali di criminali. Questo però non sembra interessare ai suoi ideatori che ignorano la nutrita componente illegale degli utenti che ne fanno un utilizzo criminoso come da grafico ufficiale riportato.

Ad avvalorare questa tesi c’è da sottolineare come la fondazione Tor garantisca l’anonimato del suo servizio più sulle connessioni interne alla rete onion, siti del dark web per intenderci, piuttosto che su quelle di normale utilizzo per cui viene utilizzato quotidianamente un browser internet.

Bisogna constatare a questo punto che la dimensione della rete onion, seppur sconosciuta, è composta prevalentemente più da siti illegali, che legali.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version