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Sicurezza Informatica

Cambogia: ecco spiegata la tecnica del “maiale” che ha fruttato 3 milioni

Tempo di lettura: < 1 minuto. Sophos: unico modo per contrastare queste iniziative è maggiore istruzione sul tema

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Un team di truffatori con base in Cambogia, noto come “Sour Grapes”, avrebbe guadagnato oltre $3 milioni di dollari in criptovalute attraverso un inganno noto come “pig butchering scheme”. I truffatori usano tattiche di social engineering per convincere le vittime a rivelare informazioni sensibili o a trasferire denaro.

I messaggi di testo apparentemente casuali vengono spediti a un gran numero di potenziali vittime e quelli che rispondono vengono contattati selettivamente. I truffatori convincono le loro vittime a passare ad un’altra piattaforma di messaggistica e poi le ingannano facendole depositare denaro in applicazioni false di finanza decentralizzata. Questo tipo di inganno è particolarmente popolare tra le organizzazioni criminali cinesi che operano in paesi del Sud-est asiatico, tra cui Cambogia, Myanmar e Laos. I team di truffatori hanno solitamente una persona giovane come fronte – persone che mantengono in vita la conversazione con la vittima – e un gruppo che crea contenuti mediatici falsi per fornire false prove della storia della truffa.

La durata e la complessità delle comunicazioni mantenute da questi team li rendono convincenti anche per i bersagli scettici. Tuttavia, questi truffatori spesso commettono errori e la storia che raccontano può risultare incoerente. Secondo Sean Gallagher, un ricercatore di minacce senior presso la società di sicurezza informatica Sophos, l’istruzione sulla portata di queste truffe rimane la migliore difesa contro di esse.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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