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Campania Puglia e Molise a maggior rischio sicurezza informatica

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Attacchi alla vulnerabilità della sicurezza informatica in Campania e Sud Italia prima sporadici, sono diventati una minaccia costante, conseguenza della rapidissima evoluzione delle tecniche di aggressione e della debolezza del sistema. Ma possiamo sperare di colmare il gap grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza, come riporta il Ministero del Sud, che promette di avere un impatto sul Pil grazie ai 221 miliardi di euro messi a disposizione tramite il recovery fund. Le stime parlano di una crescita – nel quinquennio 2021-2026 – del 22,4%, rispetto ai valori registrati nel 2020, e naturalmente tutto ciò passa dalla buona e sicura digitalizzazione.
Un totale di 489 potenziali vulnerabilità, 536 e-mail compromesse, 123 indirizzi IP e 346 servizi esposti su internet: questi i dati del Cyber Risk Indicators Report rilasciato da Swascan, controllata di Tinexta Cyber (Tinexta Group), polo italiano della cybersicurezza, che analizza il potenziale rischio cyber delle imprese del Meridione, condotta nel mese di agosto 2021 e appena pubblicata.
L'indagine ha riguardato un campione di 20 aziende del Sud Italia, distribuite in maniera omogenea sul territorio e selezionate in ciascuna regione tra le prime 100 per fatturato: per le prime sei regioni – Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna – sono state selezionate 3 aziende, mentre in Molise 2.
Il Security Operation Center (Soc) di Swascan, operando esclusivamente su informazioni pubbliche e semipubbliche reperibili nel web, dark web e deep web, ha identificato un totale di 489 potenziali vulnerabilità, di cui il 20% di livello alto e il 70% di livello medio, con 27 e-mail compromesse in media per dominio. Le vulnerabilità, principalmente riferibili al mancato aggiornamento dei sistemi o a sistemi non patchati o i cui protocolli di desktop remoto risultano esposti, sono così distribuite: 10 aziende sono prive di potenziali vulnerabilità, 4 aziende hanno tra 1 e 25 potenziali vulnerabilità, 3 aziende hanno tra 26 e 50 potenziali vulnerabilità e 3 aziende hanno più di 50 potenziali vulnerabilità.
Lo scenario di rischio cyber che emerge da questa panoramica è da collegare al divario digitale delle regioni del Sud, collocate nelle ultime posizioni della classifica elaborata sulla base del Digital Economy and Society Index regionale 2020 elaborato dall'Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano.
L'analisi, condotta utilizzando i servizi di Threat Intelligence mirati a identificare le potenziali minacce, ha permesso di individuare, sulla base del campione preso in considerazione, le regioni maggiormente esposte a possibili attacchi informatici di cyber crimine. Campania, Molise e Puglia sono esposte a livello critico, con una media di oltre 50 vulnerabilità già disponibili pubblicamente. Segue la Sicilia, con una media di vulnerabilità tra 26 e 50 che determina una elevata esposizione al rischio cyber. Basilicata, Calabria e Sardegna hanno infine una esposizione al rischio cyber di tipo medio, con una media tra 1 e 25 di vulnerabilità.
“Le evidenze di criticità – spiega Pierguido Iezzi, Ceo e Cyber Security Director di Swascan – mostrano come le aziende del Sud Italia possono essere facile preda di attacchi ransomware, mirati alla richiesta di un riscatto per ripristinare i sistemi e le reti manomesse attraverso le più disparate tecniche di assalto digitale: dal social engeneering, usato per ottenere l'accesso ai computer attraverso l'inganno o la manipolazione delle vittime indotte a cliccare su link maligni o a fornire informazioni sensibili o personali, ai botnet, grandi reti di computer compromessi la cui potenza di elaborazione viene utilizzata all'insaputa dell'utente per svolgere attività criminali. Il ransomware – dice ancora Iezzi – è la minaccia principale, dal momento che permette facili profitti agli hacker criminali. I file vengono prima copiati e poi crittografati, gli utenti non possono lavorare, i dati rischiano di essere pubblicati o messi in vendita sul dark web con gravi danni alla reputazione aziendale. L'80% delle aziende che cedono ad un ricatto informatico – riporta Iezzi – finiscono per subire un secondo attacco, per non parlare del fatto che il 46% delle aziende colpite non è riuscita a recuperare totalmente i dati compromessi. Il danno economico è reale: il 66% delle imprese ha riportato una significativa perdita di entrate a seguito di un attacco ransomware. Inoltre le richieste di riscatto aumentano: il 35% delle aziende ha pagato cifre tra i 350.000 e 1.400.000 dollari, mentre il 7% ha pagato riscatti superiori a quest'ultima cifra”.
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Truffatori mirano i creditori del fallimento di Celsius in un attacco di phishing
Tempo di lettura: 2 minuti. Gli utenti di Celsius sono il bersaglio di un sofisticato attacco di phishing: ecco come riconoscerlo e proteggere i propri asset cripto.

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Recentemente, è stato segnalato che i truffatori stanno impersonando l'agente incaricato delle richieste di fallimento della piattaforma di prestito cripto Celsius, in un tentativo di sottrarre fondi dai portafogli di criptovalute attraverso attacchi di phishing. Ecco i dettagli principali dell'attacco e come proteggersi.
Dettagli dell'attacco di phishing
Nel luglio 2022, Celsius, una piattaforma di prestito cripto, ha dichiarato fallimento e ha congelato i prelievi dagli account degli utenti. Da allora, molti clienti hanno presentato reclami contro l'azienda, sperando di recuperare una parte dei fondi persi. Negli ultimi giorni, sono state segnalate ricezioni di email di phishing che fingono di provenire da Stretto, l'agente incaricato delle richieste di fallimento per il procedimento di bancarotta di Celsius.

Le email di phishing offrono ai creditori una “finestra di uscita” di 7 giorni per reclamare i loro fondi congelati, indirizzandoli a siti web fraudolenti che cercano di sottrarre informazioni sensibili e fondi dai portafogli di criptovalute degli utenti. Queste email superano i controlli SPF (Sender Policy Framework), il che significa che provengono da un server di posta elettronica valido per il dominio di invio, rendendo l'attacco ancora più ingannevole.

Come proteggersi
Gli utenti devono essere estremamente cauti e ignorare queste email, controllando invece gli aggiornamenti ufficiali sul caso sul sito legittimo di Stretto. Se un utente ha già visitato uno di questi siti di phishing e ha perso fondi o NFT dopo aver collegato il proprio portafoglio, è probabile che non ci sia modo di recuperare gli asset persi.
Celsius ha già segnalato attacchi di phishing simili in passato, utilizzati per sottrarre fondi ai creditori. È fondamentale che gli utenti rimangano vigili e proteggano le loro informazioni e asset digitali da potenziali truffe.
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Lazarus attacca i sistemi sanitari sfruttando le vulnerabilità di ManageEngine
Tempo di lettura: < 1 minuto. Con il gruppo Lazarus che prende di mira i sistemi sanitari attraverso le vulnerabilità di ManageEngine, emerge con chiarezza la necessità per le organizzazioni sanitarie di rafforzare le loro difese e di rimanere sempre vigili di fronte alle crescenti minacce cyber.

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Il gruppo di cybercriminali Lazarus, noto per le sue attività malevole, sta ora prendendo di mira i sistemi sanitari attraverso le vulnerabilità presenti in ManageEngine. Questa nuova ondata di attacchi mette in luce l'importanza della sicurezza informatica nel settore sanitario.
Dettagli sull'attacco
Secondo quanto riportato da Healthcare IT News, il malware del gruppo Lazarus sta sfruttando specifiche vulnerabilità presenti nelle soluzioni software di ManageEngine. Questi attacchi sono particolarmente preoccupanti dato l'importanza critica dei dati e delle operazioni nei sistemi sanitari.
Chi è il gruppo Lazarus
Il gruppo Lazarus è una ben nota entità cybercriminale, spesso associata a operazioni sponsorizzate da stati-nazione. Negli anni, ha condotto una serie di attacchi di alto profilo contro organizzazioni e infrastrutture critiche in tutto il mondo.
Implicazioni per il settore sanitario
Il settore sanitario è sempre più nel mirino dei cybercriminali a causa della natura sensibile e vitale dei dati che gestisce. Un attacco riuscito può non solo compromettere le informazioni dei pazienti, ma anche interrompere le operazioni quotidiane, mettendo a rischio la vita dei pazienti.
Misure di sicurezza
È essenziale che le organizzazioni sanitarie adottino misure di sicurezza robuste e aggiornate per proteggere i loro sistemi e dati. Questo include la patching regolare del software, la formazione del personale sulla sicurezza informatica e l'adozione di soluzioni avanzate di rilevamento e risposta alle minacce.
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Norvegia investe un miliardo di corone nella ricerca sull’intelligenza artificiale
Tempo di lettura: < 1 minuto. Con un investimento di un miliardo di corone, la Norvegia punta a rafforzare la sua posizione nel campo dell’intelligenza artificiale, sottolineando l’importanza strategica dell’IA nel futuro tecnologico e economico del paese e dell’Europa.

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La Norvegia ha annunciato un significativo investimento nella ricerca sull'intelligenza artificiale (IA), con un impegno di un miliardo di corone (87 milioni di euro). Questa mossa sottolinea l'importanza crescente dell'IA nel panorama tecnologico globale e l'ambizione della Norvegia di diventare un leader nel campo.
Dettagli dell'investimento
L'annuncio è stato riportato da Innovation News Network, che ha evidenziato come la Norvegia stia cercando di potenziare la sua presenza nel settore dell'IA. L'investimento di un miliardo di corone sarà utilizzato per finanziare ricerche avanzate, sviluppare nuove tecnologie e formare esperti nel campo dell'intelligenza artificiale.
Importanza dell'IA
L'intelligenza artificiale sta guadagnando sempre più terreno in vari settori, dalla medicina alla produzione, dall'energia all'agricoltura. La capacità di analizzare grandi quantità di dati, prevedere tendenze e automatizzare compiti complessi rende l'IA uno strumento prezioso per le nazioni e le aziende.
Ambizioni della Norvegia
Con questo investimento, la Norvegia mira a posizionarsi come un hub di innovazione nell'IA in Europa. Il paese ha già una solida base di ricerca e sviluppo e con questo nuovo finanziamento spera di attrarre talenti internazionali e di promuovere collaborazioni tra università, istituti di ricerca e industria.
Impatto sul futuro
L'investimento della Norvegia nell'IA potrebbe avere ripercussioni positive non solo per il paese, ma anche per l'intera regione europea. Potrebbe stimolare ulteriori investimenti nel settore, promuovere la condivisione delle conoscenze e posizionare l'Europa come leader nella ricerca e nello sviluppo dell'intelligenza artificiale.
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