Nelle ultime otto settimane una serie di pilastri apparentemente solidi del settore delle criptovalute sono caduti. Si sono rovesciati l’un l’altro come tessere del domino, e quando hanno toccato terra si sono frantumati. I nostri pilastri, a quanto pare, erano fatti di vetro.
Una scommessa sbagliata fa saltare il bilancio di un “hedge fund” che ha dimenticato di fare hedging. Il crollo dei mercati fa scattare le richieste di margini per le banche ombra mascherate da prestatori di criptovalute, che a loro volta congelano i saldi dei clienti. Le obbligazioni illiquide a lunga scadenza lasciano quasi tutti nei guai. Le controparti si rendono inadempienti su prestiti massicci.
E, così, centinaia di miliardi di dollari di valore nozionale spariscono.
Il 6 luglio, il fondatore e CEO della borsa FTX, Sam Bankman-Fried, ha dichiarato che la catastrofica liquidazione del settore delle criptovalute era quasi finita. Anche se questo è vero, il lavoro di comprensione di ciò che è realmente accaduto è appena iniziato. Grazie alle infrastrutture di criptovaluta, la rete di relazioni e obblighi è stata in qualche modo più visibile di quanto non lo sarebbe stata nei mercati tradizionali. Ma ci sono ancora molti dettagli da scoprire.
D’altra parte, a grandi linee, sappiamo esattamente cosa è successo: la leva finanziaria, il debito e altre relazioni di controparte basate su scommesse di mercato rialziste si sono sciolte quando queste scommesse non si sono realizzate. Il mercato delle criptovalute è sceso di circa due terzi, ma è stata la leva finanziaria a trasformare questo calo in una condanna a morte per alcune società e per i bilanci di molti clienti.
È tutto così stancante. Tutto così familiare. Tutto così simile alla crisi finanziaria del 2008 che ha alimentato l’interesse diffuso per le criptovalute.
