I social sono esplosi dinanzi la richiesta di Giuseppe Conte del Movimento Cinque Stelle inviata a Giorgia Meloni dove le chiede di desistere dall’abolizione del Reddito di Cittadinanza come è stato più volte annunciato dalla leader di Fratelli d’Italia.
Il riferimento di Conte alla guerra civile ha indignato molti influencer dell’informazione che hanno associato l’appello del leader dei Cinque Stelle ad una minaccia nei confronti della favorita alla vittoria nella prossima tornata elettorale.
Conte ha davvero minacciato la Meloni?
Il fatto che il reddito di cittadinanza sia stato abusato, come altre misure statali di assistenzialismo, non inficia sulla sua utilità in questi periodi di crisi bellica e soprattutto di pandemia. Molte famiglie si sono trovate in difficoltà e grazie all’assegno di stato sono riuscite a sopravvivere tra restrizioni sanitarie, aziende che hanno chiuso e lockdown pianificati a spot. A questo, aggiungiamo il periodo nero che interesserà l’Italia nei prossimi mesi tra inflazione e aumento dei prezzi dei beni di prima necessità.
Strategia populista?
La strategia utilizzata da Conte non è differente da chi, più volte e da più partiti diversi, fa prima emergere le differenze sociali tra il destinatario della comunicazione e chi invece ascolta per accaparrarsi consensi che partono dal sentiment della pancia del pubblico. Il problema è che ad oggi sono molti che hanno la pancia vuota e sarebbero ancora di più coloro che, in caso di abolizione del reddito senza una ripresa economica non prevista da tutti gli analisti più blasonati, avrebbero difficoltà a reggere il peso degli aumenti del costo della vita.
In sintesi, la pancia si sta sgonfiando ed è al limite per molti, e la fame fa perdere la lucidità alle persone e chi vede nel tweet di Conte una minaccia e non un consiglio dispensato pubblicamente o non ha contezza degli ultimi due anni vissuti dalle famiglie italiane o non sa cosa stia accadendo in questo momento nel paese, figuriamoci se può avere percezione di quello che accadrà.
Non stupisce che ad indignarsi siano soprattutto supporter ed elettori del PD che vedono il proprio consenso sgretolarsi ogni giorno in favore di Terzo Polo e Cinque Stelle
