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Sicurezza Informatica

Corte Penale Internazionale colpita da cyberattacco della Russia

Tempo di lettura: 2 minuti. La Corte Penale Internazionale ha subito un cyberattacco mirato, interpretato come un tentativo di spionaggio, in un contesto di crescenti tensioni con la Russia.

Tempo di lettura: 2 minuti.

La Corte Penale Internazionale (CPI), l’unico tribunale internazionale permanente con il mandato di indagare e perseguire genocidi, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, ha stabilito che un cyberattacco avvenuto a settembre contro i suoi sistemi era un tentativo di spionaggio.

Dettagli sull’attacco

Il tribunale, con sede all’Aia, nei Paesi Bassi, ha confermato il mese scorso che degli hacker avevano infiltrato la sua rete. In un aggiornamento pubblicato venerdì, la CPI ha dichiarato che l’incidente era un “attacco mirato e sofisticato” con l'”obiettivo di spionaggio”. “L’attacco può quindi essere interpretato come un serio tentativo di minare il mandato della corte”, ha affermato il tribunale.

La CPI, che detiene informazioni sensibili relative a presunti crimini di guerra e dati sui testimoni che potrebbero essere a rischio se le loro identità fossero rivelate, ha dichiarato di non aver ancora determinato se durante il cyberattacco siano stati accessi o rubati dati. “Se si trovasse la prova che specifici dati affidati alla Corte sono stati compromessi, le persone interessate sarebbero contattate immediatamente e direttamente dalla Corte”, ha dichiarato la CPI.

Reazioni e ulteriori dettagli

La portavoce della CPI, Sonia Robla, non ha risposto immediatamente alle domande di TechCrunch. La corte ha dichiarato di non aver ancora confermato chi fosse dietro al cyberattacco, ma ha sottolineato che si aspetta di affrontare campagne di disinformazione volte a delegittimare le sue attività.

Nella sua dichiarazione, la CPI ha sottolineato che il cyberattacco si verifica in un momento di “preoccupazioni di sicurezza più ampie e accentuate” per la corte. Dopo che la CPI ha emesso mandati d’arresto per il presidente russo Vladimir Putin, la Russia ha reagito emettendo mandati d’arresto per il presidente della CPI, il loro vice, il procuratore capo e uno dei giudici presidenti.

Allo stesso tempo, la CPI ha dichiarato di aver subito “tentativi quotidiani e persistenti” di attaccare e interrompere i suoi sistemi.

Misure di sicurezza adottate

In risposta all’eccezionale cyberattacco di settembre, la CPI ha dichiarato di rafforzare le sue salvaguardie sulla sicurezza informatica, che includeranno il rafforzamento del suo quadro di gestione del rischio e l’assicurazione di procedure per proteggere contro qualsiasi potenziale rischio di sicurezza per vittime e testimoni.

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