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Sicurezza Informatica

Crosetto denuncia il dossieraggio e Cantone scopre un mondo

Tempo di lettura: 2 minuti. L’indagine su presunti accessi abusivi alle banche dati per possibili attività di dossieraggio si estende oltre il ministro della Difesa, coinvolgendo politici, manager e altre figure pubbliche. La delicatezza dell’indagine emerge dalla dichiarazione del procuratore di Perugia.

Tempo di lettura: 2 minuti.

L’indagine partita dalla denuncia del Ministro della Difesa si è allargata, poiché il raggio d’azione del maresciallo della Guardia di finanza, Pasquale Striano, indagato per l’intrusione nei sistemi informatici statali, sembra essere molto più ampio. Oltre al ministro Crosetto, sono stati documentati numerosi altri accessi sospetti, su oltre un centinaio di personalità. l’obiettivo dell’indagine è scoprire lo scopo e, soprattutto, per conto di chi.

La difesa dell’ufficiale

Striano ha spiegato di essersi attenuto a un protocollo instaurato all’interno della Direzione nazionale antimafia, su specifica richiesta del sostituto procuratore nazionale. Lui era autorizzato a muoversi liberamente tra le varie banche dati alla ricerca di informazioni utili alle varie Procure distrettuali. Tuttavia, da quella mole di dati raccolti, non sarebbe scaturito alcun atto d’impulso verso le altre Procure.

Lo scudo della Dna

L’entrata in gioco della Dna ha spostato la competenza dell’inchiesta a Perugia, dove si è allargata alle altre interrogazioni del maresciallo. L’ipotesi è che abbia utilizzato lo scudo della Procura nazionale per altri scopi, magari su commissione di altre entità. Il sospetto del dossieraggio nasce dagli approfondimenti allargati ad altri sistemi non collegati alla Dna.

Perché e su richiesta di chi?

Se il maresciallo Striano è andato oltre questi confini, accedendo a dichiarazioni dei redditi, movimentazioni bancarie e altre informazioni, bisognerà capire perché l’ha fatto e su richiesta di chi. L’indagine di Perugia per ora non riguarderebbe nomi come Matteo Renzi, Giuseppe Conte o Francesco Totti, ma molti altri, altrettanto noti. Non è escluso che possa allargarsi anche ad essi.

La denuncia di Crosetto spiegata dal Ministro e raddoppia

Guido Crosetto, politico italiano di lungo corso e attuale Ministro, ha espresso gravi preoccupazioni riguardo al dossieraggio e alle fughe di notizie che, a suo avviso, minano le istituzioni democratiche. In una lettera aperta, ha sollevato domande cruciali sulla pratica diffusa del dossieraggio e sulla sua potenziale influenza sulla vita politica e istituzionale del paese. Crosetto ha denunciato l’uso di dossier costruiti ad arte che avrebbero potuto mettere in crisi la nascita dell’intero governo Meloni. Ha espresso sospetti sulla pubblicazione di notizie relative a un’inchiesta in corso, sottolineando la gravità delle fughe di notizie in relazione alle attività giudiziarie. Ha anche sollevato domande su chi possa essere responsabile delle fughe di notizie e con quali obiettivi. Crosetto ha sottolineato l’importanza di difendere la democrazia e le istituzioni, sottolineando che la gestione dei dossier non dovrebbe essere un sistema complesso utilizzato per controllare e influenzare la vita democratica. Ha chiesto di lavorare tutti insieme per proteggere la democrazia e ha espresso preoccupazione per l’idea che qualcuno possa costruire dossier su figure politiche diverse, sottolineando che ciò non può essere accettato.

Nuova denuncia e riflessioni finali

Crosetto ha annunciato di aver sporto una nuova denuncia per violazione del segreto istruttorio, al fine di ottenere la verità su una vicenda inquietante. Ha anche espresso la sua posizione garantista, sottolineando che ogni cittadino è innocente fino a tre gradi di giudizio. Ha concluso con una riflessione sulla necessità di non ignorare questi gravi fatti e di indagare per arrivare alla verità, sottolineando l’importanza delle regole della democrazia.

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