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Dark Web: servizio permette agli hacker di infettare le app Android con malware

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il malware colpisce sia i dispositivi Windows che Android e ha vittime sparse in Spagna, Portogallo e Canada

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I ricercatori di sicurezza hanno scoperto una nuova campagna di malware che prende di mira sia i dispositivi Windows che Android. Secondo The Hacker News, questa campagna prevede l’utilizzo di malware come ERMAC, un noto trojan bancario per Android, o malware per il furto di informazioni come Erbium, Aurora e Laplas. La campagna ha già causato “migliaia di vittime”, afferma ThreatFabric, la società di cybersicurezza che ha condiviso il rapporto con The Hacker News.

“Erbium stealer è riuscito a esfiltrare con successo i dati di oltre 1.300 vittime”.

ThreatFabric ha scoperto che la piattaforma dark web Zombinder è stata utilizzata dagli hacker per legare il malware alle app legittime ed è stata usata per colpire vittime in Spagna, Portogallo, Canada e altro ancora. Ciò che preoccupa è il modo in cui il malware è stato trasmesso ai dispositivi delle vittime. ThreatFabric ha trovato una serie di applicazioni Android legittime come Instagram che sono state infettate dal malware. Secondo ThreatFabric, i malintenzionati “hanno utilizzato un servizio di terze parti fornito su darknet per “incollare”, o legare, le funzionalità del dropper a un’applicazione legittima”.

“Dopo aver scaricato l’applicazione legata, questa agirà come di consueto, a meno che non venga visualizzato un messaggio che indica che l’applicazione deve essere aggiornata. A questo punto, se accettato dalla vittima, l’applicazione apparentemente legittima installerà questo aggiornamento, che non è altro che Ermac”, ha aggiunto ThreatFabric.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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