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Sicurezza Informatica

Detective privato colpevole di hacking a noleggio per conto di una azienda da 4 miliardi di debiti

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Un detective privato israeliano detenuto a New York dal 2019 con l’accusa di coinvolgimento in uno schema di hacker a noleggio si è dichiarato colpevole di frode telematica, cospirazione per commettere hacking e furto di identità aggravato mercoledì.

I procuratori federali sostengono che il detective, Aviram Azari, ha organizzato una serie di missioni di hacking per conto di terzi senza nome contro aziende americane con sede a New York, utilizzando siti web falsi e messaggi di phishing per rubare le password degli account e-mail.

Cinque persone che hanno familiarità con il caso sostengono che Azari è accusato in relazione alla BellTroX InfoTech Services, con sede a Nuova Delhi, che la Reuters l’anno scorso ha riportato essere dietro una campagna di hacking che ha preso di mira avvocati, funzionari governativi, uomini d’affari, investitori e attivisti in tutto il mondo.

L’avvocato di Azari, Barry Zone, ha detto che il suo cliente si è dichiarato colpevole e ha ammesso gli illeciti nel suo ruolo di intermediario nello schema di hacking, ma ha aggiunto che il suo cliente non stava cooperando con il governo degli Stati Uniti.

Zone ha detto che le accuse contro Azari riguardavano il lavoro che Azari aveva fatto per la società di pagamenti tedesca, Wirecard.

Wirecard, fondata nel 1999, ha iniziato elaborando i pagamenti per i siti web di gioco d’azzardo e pornografia prima di diventare una stella del fintech e un membro dell’indice DAX della Germania.

Si è conclusa presentando insolvenza nel giugno 2020, dovendo ai creditori quasi 4 miliardi di dollari, dopo aver rivelato un buco di 1,9 miliardi nei suoi conti che EY ha detto essere il risultato di una sofisticata frode globale.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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