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Direttrice La Presse sferra un colpo letale al giornalismo italiano. Ecco da dove nasce il rischio di propaganda

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La direttrice de La Presse, Alessia Lautone, ha lanciato una stoccata dal suo profilo Twitter dove denuncia una delle cause che, secondo lei, hanno portato al degrado del giornalismo.

Se analizziamo la guerra e la cronaca che ci è giunta dal fronte italiano, non c’è stata notizia di rilievo internazionale data dai nostri inviati di guerra. Altro aspetto che va incontro alle parole della direttrice de La Presse è la polemica dei primi giorni di conflitto che ha coinvolto il sistema dell’informazione, accusato di aver mandato giornalisti precari in Ucraina mentre qualche anno fa vi erano sul fronte degli assunti con contratto a tempo indeterminato.

Cosa c’entra la propaganda allora?

Consideriamo che un giornalista è il cane del potere, che più cani ci sono in giro e più si compensa una eventuale fedeltà nei confronti dei loro padroni perchè in concorrenza tra loro. Una situazione del genere aumenta la qualità dell’informazione, compresa la sua varietà.

Se invece di pagare i giornalisti con stipendi, che gli consentono di svolgere il mestiere come un lavoro e non come un hobby come avviene oggi, e si investono soldi nell’ospitare una elite di opinionisti, tra cui molti giornalisti a contratto, che non hanno la verità come fine, ma l’influenza del pubblico, è molto probabile che dall’attività di informazione si passi a quella di propaganda.

La direttrice de La Presse ha ragione da vendere, c’è poco da fare, ma il problema è che oggi in Italia se si vuole essere un giornalista che guadagna e che presenzia in tv, il curriculum conta meno della capacità di influenzare le masse ad uso della propaganda del momento.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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