In un contesto di ristrutturazione aziendale e di riduzione dei costi, Disney ha scelto di chiudere la sua divisione metaverse, mettendo fine ai progetti legati alla creazione di esperienze immersive e interattive basate sulle sue numerose proprietà intellettuali.
La fine della divisione metaverse e le sfide del settore
La divisione metaverse di Disney, guidata da Mike White e composta da circa 50 membri, è stata eliminata nel quadro dei tagli al personale annunciati dalla società. Questa unità aveva come obiettivo l’esplorazione di nuove modalità di narrazione interattiva e immersiva, sfruttando il vasto catalogo di proprietà intellettuali di Disney, che include Pixar, Marvel e l’universo di Star Wars.
Nonostante l’entusiasmo iniziale per il metaverse, molti colossi tecnologici si sono trovati di fronte a ostacoli nel rendere queste nuove tecnologie accessibili e comprensibili al grande pubblico. Ad oggi, l’utilizzo del metaverse si limita principalmente al settore dei videogiochi, con una domanda limitata e una certa confusione tra gli utenti riguardo alle potenzialità offerte da questa nuova realtà.
Ristrutturazioni e tagli nel settore dell’intrattenimento
Disney non è l’unica azienda a dover affrontare sfide legate ai costi e alla necessità di adattarsi ai cambiamenti nel settore dell’intrattenimento. L’azienda ha annunciato un piano di riduzione dei costi di 5,5 miliardi di dollari e il taglio di 7.000 posti di lavoro nell’ambito di una ristrutturazione più ampia. In questo contesto, i progetti più ambiziosi e costosi, come la divisione metaverse, sono spesso i primi ad essere sacrificati in nome di una maggiore efficienza e redditività.
Non è ancora chiaro se Disney continuerà a lavorare su applicazioni metaverse attraverso altre squadre o se deciderà di abbandonare definitivamente questo ambito. Mark Zuckerberg, CEO di Meta (ex Facebook), ha più volte chiesto agli investitori di avere pazienza e di puntare sul lungo termine riguardo al metaverse.