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Capo dell’intelligence danese sotto sorveglianza statale

Tempo di lettura: 2 minuti. In una svolta senza precedenti, il principale capo degli spioni della Danimarca si scopre sotto sorveglianza dalla sua stessa agenzia, portando a una serie di processi che hanno scosso la fiducia della nazione nel suo apparato di intelligence.

Tempo di lettura: 2 minuti.

In una rivelazione scioccante, Lars Findsen, il principale capo degli spioni danesi, si è scoperto sotto la sorveglianza della propria agenzia di intelligence nazionale. L’agenzia aveva intercettato il suo telefono e messo sotto controllo la sua casa, registrando centinaia di ore delle sue conversazioni personali, comprese quelle con i suoi figli.

Un’operazione di sorveglianza senza precedenti

Normalmente, tali operazioni di sorveglianza invadente sono riservate a presunti terroristi o agenti stranieri. Tuttavia, Findsen non era nessuno di questi. Aveva servito ai livelli più alti dei servizi segreti ed era stato nominato capo del servizio di intelligence estera della Danimarca nel 2015. Prima di ciò, aveva guidato il suo omologo nazionale, che in seguito ha scoperto lo stava monitorando da vicino.

Mentre era in custodia, a Findsen sono stati mostrati rapporti basati sull’operazione di sorveglianza. Ha descritto l’esperienza come scioccante, vedendo la sua vita trasformata in rapporti di polizia derivati da nastri di sorveglianza.

Processi e accuse

Quest’autunno, Findsen affronterà il processo con l’accusa di aver divulgato segreti di stato a giornalisti e parenti stretti, comprese conversazioni che si ritiene siano state registrate da dispositivi nascosti nella sua casa. In parallelo, Claus Hjort Frederiksen, ex ministro della difesa danese e ex capo di Findsen, affronterà accuse simili in un processo separato.

Il segreto di una nazione esposto

Entrambi gli uomini sono accusati di aver rivelato uno dei segreti più gelosamente custoditi della Danimarca: una partnership di intelligence con gli Stati Uniti. Questo accordo segreto, definito i “gioielli della corona” dell’intelligence danese, è rimasto nascosto fino al 2014 quando le rivelazioni di Edward Snowden hanno esposto come i paesi europei, compresa la Danimarca, hanno aiutato gli Stati Uniti nella sorveglianza elettronica globale.

Da spia a informatore

La storia risale a un giovane ufficiale dell’intelligence che, dopo aver appreso della partnership NSA con la Danimarca, ha iniziato a registrare segretamente conversazioni con alti capi spia, incluso Findsen. Queste registrazioni, che coprono diversi anni, sono state successivamente consegnate a un organismo di vigilanza indipendente che supervisiona l’intelligence danese.

Uno “scandalo storico”

Le rivelazioni hanno portato a una caduta immediata. Findsen e diversi suoi colleghi sono stati messi in congedo a tempo indeterminato. I media hanno etichettato la situazione come uno “scandalo storico”, suggerendo che le agenzie di intelligence operassero al di fuori della legge.

Segreti di stato nel dominio pubblico

Nonostante le accuse, sia Findsen che Frederiksen sono fermi sostenitori della partnership di intelligence Danimarca-Stati Uniti. Credono nella sua importanza e non sono loro stessi informatori. Tuttavia, affrontano una possibile detenzione ai sensi di una legge che non viene utilizzata da oltre 40 anni.

Un effetto raggelante sui media

Il caso ha avuto significative implicazioni per la libera stampa in Danimarca. Ai giornalisti è stato detto di non divulgare informazioni classificate, portando a un calo delle fonti ufficiali disposte a parlare.

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