Categorie
Notizie

Europol: hackaton di 14 paesi contro lo sfruttamento dei rifugiati ucraini

Tempo di lettura: 2 minuti. Nazioni partecipanti: Austria, Cipro, Danimarca, Germania, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Regno Unito.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Un’azione congiunta online coordinata da EMPACT ha preso di mira le reti criminali che adescano i rifugiati ucraini a scopo di sfruttamento sessuale e lavorativo attraverso siti web e piattaforme di social media. Le autorità di polizia di 14 Stati membri dell’UE hanno partecipato all’attività, coordinata dai Paesi Bassi. Gli investigatori hanno monitorato diverse piattaforme online per individuare le reti criminali che tentano di reclutare rifugiati ucraini vulnerabili.

Le indagini online si sono concentrate sul monitoraggio dei post che offrono aiuto ai rifugiati per il trasporto, l’alloggio e il lavoro. Sono stati monitorati siti di incontri e siti web di reclutamento, nonché piattaforme che offrono servizi sessuali.

I Paesi confinanti con l’Ucraina si sono concentrati sul reclutamento, il trasporto e la sistemazione dei rifugiati, mentre altri si sono concentrati sulle piattaforme che offrono alloggio e lavoro ai rifugiati. Durante la giornata d’azione, gli investigatori hanno identificato annunci sospetti rivolti ai rifugiati ucraini, hanno esaminato le segnalazioni ricevute dai cittadini, hanno esaminato gli indicatori di un potenziale traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale e lavorativo e hanno aggiornato la loro conoscenza della situazione sulle piattaforme online esistenti collegate alle attività di traffico.

Cifre principali:

  • 125 piattaforme online monitorate in totale;
  • 42 piattaforme online sospettate di essere collegate alla tratta di esseri umani sono state controllate;
  • 6 piattaforme online collegate alla tratta di esseri umani controllate;
  • 9 sospetti trafficanti di esseri umani identificati;
  • 9 possibili vittime identificate;
  • 15 nuove indagini avviate;
  • 93 agenti hanno partecipato;
  • 351 persone/nomi di utenti controllati.

Le attività di monitoraggio hanno portato all’identificazione di nuove tendenze e hanno raccolto informazioni sulla minaccia di sfruttamento sessuale e lavorativo dei rifugiati ucraini. Sono state rilevate attività sospette su un’ampia gamma di piattaforme, anche in lingua russa. Le priorità sono state assegnate a diverse piattaforme, a seconda dell’uso specifico dei social media in ciascun Paese.

Molti siti e mercati online sembrano aver adottato misure significative per combattere l’uso improprio delle loro piattaforme per il traffico di rifugiati ucraini.

Tuttavia, le forze dell’ordine hanno trovato un numero significativo di offerte di lavoro sospette rivolte a donne ucraine, alcune delle quali descritte come “servizi fotografici”.

Gli investigatori hanno individuato tentativi di adescare le vittime attraverso l’offerta di un “futuro brillante”, che le ha spinte allo sfruttamento sessuale, o offerte di alloggio specificamente rivolte ai rifugiati ucraini.


Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version