Categorie
Notizie

Ex dipendente di Twitter condannato per spionaggio a favore dell’Arabia Saudita

Tempo di lettura: < 1 minuto. Ahmad Abouammo è stato condannato mercoledì a tre anni e mezzo di carcere

Tempo di lettura: < 1 minuto.

In un raro caso di dramma di Twitter non legato al suo proprietario, un ex dipendente condannato per spionaggio a favore dell’Arabia Saudita ha ricevuto mercoledì una condanna a tre anni e mezzo. Ahmad Abouammo è stato riconosciuto colpevole ad agosto di aver preso tangenti da un aiutante del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. In cambio, avrebbe fornito informazioni sensibili sui conti che avrebbero potuto aiutare a rintracciare e mettere a tacere i dissidenti.

Abouammo, residente negli Stati Uniti e nato in Egitto, ha ricevuto circa la metà degli oltre sette anni richiesti dall’accusa. L’ex responsabile delle partnership con i media di Twitter ha dichiarato di aver fatto solo il suo lavoro, ma le prove hanno rivelato che ha ricevuto 300.000 dollari e un orologio Hublot da 20.000 dollari dall’aiutante di bin Salman. Un informatore di Twitter ha suggerito a fine agosto che lo scandalo rifletteva una più ampia pratica di lassismo nella sicurezza dei dati dell’azienda.

Altri due uomini sono stati accusati di questo schema. Ali Alzabarah, un cittadino saudita, è un altro ex dipendente di Twitter che secondo i pubblici ministeri avrebbe acquisito informazioni personali per oltre 6.000 account, tra cui quello del dissidente di alto profilo (e alleato di Jamal Khashoggi) Omar Abdulaziz. Anche un terzo uomo, Ahmed Almutairi, è stato accusato ma non lavorava per Twitter. Si presume invece che sia stato un contatto tra i dipendenti di Twitter e il governo saudita. Dei tre, solo Abouammo si trovava negli Stati Uniti per affrontare le accuse.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version