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Sicurezza Informatica

Ex Samsung arrestato per insider trading di OLED alla Cina

Tempo di lettura: < 1 minuto. L’arresto dell’ex ricercatore di Samsung sottolinea l’importanza della protezione delle proprietà intellettuali e delle tecnologie proprietarie in un’industria altamente competitiva e globalizzata.

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Un ex ricercatore di Samsung Display è stato arrestato con l’accusa di aver divulgato le tecnologie OLED proprietarie dell’azienda a entità cinesi. Il ricercatore, che ha trascorso cinque mesi in Cina, è tornato volontariamente in Corea del Sud per rispondere delle accuse.

Dettagli sulla divulgazione

Si riferisce che il ricercatore, 49 anni, in precedenza presso Samsung Display, ha cospirato con altri ricercatori per divulgare diverse tecnologie OLED di proprietà di Samsung Display alle sue stesse aziende in Cina e Corea del Sud. Tra il 2018 e maggio 2020, hanno tentato di vendere tecnologie relative all’attrezzatura per l’aneling al laser a eccimeri OLED (processo di trattamento termico) e alla macchinaria per inchiostro a getto d’inchiostro in resina otticamente pulita.

Il ricercatore ha lavorato per Samsung Display per dieci anni in settori correlati alle tecnologie che si tentava di vendere. In seguito, ha lavorato per un’azienda cinese produttrice di pannelli di visualizzazione, ma il nome dell’azienda non è stato ancora rivelato. L’indagine su questo caso è iniziata dopo aver ricevuto una segnalazione dal NIS (Servizi di Intelligence Nazionali) della Corea del Sud.

Conseguenze e valore delle tecnologie

Il ricercatore si è rifugiato in Cina e cinque dei suoi co-ricercatori sono stati dichiarati colpevoli dal tribunale nel novembre 2021. Ora che il ricercatore è tornato dalla Cina alla Corea del Sud, affronterà l’accusa. Si stima che il valore delle tecnologie OLED in questione sia di circa KRW 340 miliardi (circa 300 milioni di dollari) e che le aziende cinesi che hanno avuto accesso alle proprietà intellettuali abbiano beneficiato della divulgazione.

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