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Sicurezza Informatica

Fujitsu fronteggia un furto di dati dovuto a malware

Tempo di lettura: 1 minuto. Fujitsu colpita da malware: confermato il furto di dati clienti. L’azienda intensifica le misure di sicurezza e indaga sull’accaduto.

Tempo di lettura: 1 minuto.

Fujitsu, gigante giapponese dell’IT, ha rivelato la presenza di malware in diversi suoi sistemi, lanciando un allarme per il furto di dati dei clienti. Con 124.000 dipendenti e un fatturato annuo di 23,9 miliardi di dollari, Fujitsu si posiziona come sesto fornitore di servizi IT a livello mondiale, offrendo una vasta gamma di prodotti e servizi, tra cui soluzioni cloud, integrazione di sistemi e consulenze IT.

Incidente di Sicurezza Informatica

Un comunicato ufficiale pubblicato sull’portale di notizie dell’azienda la scorsa settimana ha rivelato un grave incidente di sicurezza che ha compromesso sistemi e dati, inclusi dati sensibili dei clienti. “Abbiamo confermato la presenza di malware su diverse nostre macchine aziendali e, a seguito delle nostre indagini interne, è emerso che file contenenti informazioni personali e dati relativi ai nostri clienti potrebbero essere stati rimossi illecitamente,” si legge nel comunicato di Fujitsu.

La società ha agito prontamente isolando i computer aziendali interessati e ha rafforzato il monitoraggio degli altri dispositivi per prevenire ulteriori intrusioni.

Misure e indagini in Corso

Fujitsu sta continuando a indagare sul percorso seguito dal malware per infiltrarsi nei sistemi e sui dati esfiltrati. Nonostante non siano stati segnalati abusi dei dati dei clienti, l’azienda ha informato la Commissione per la Protezione delle Informazioni Personali sull’incidente e sta preparando comunicazioni individuali per i clienti colpiti.

Precedente violazione dei Dati nel 2021

Nel maggio 2021, lo strumento di condivisione delle informazioni ProjectWEB di Fujitsu fu sfruttato per violare gli uffici di diverse agenzie governative giapponesi, consentendo l’accesso non autorizzato e il furto di 76.000 indirizzi email e dati proprietari. Dopo indagini, è emerso che gli hacker avevano sfruttato credenziali di ProjectWEB rubate per realizzare l’attacco, portando alla discontinuità di tale strumento e alla sua sostituzione con uno nuovo che incorpora misure di sicurezza basate sul concetto di zero trust.

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