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Sicurezza Informatica

Rischi per la sicurezza Web dal Trattato ONU sul Cybercrime

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Questa settimana, le Nazioni Unite hanno riunito gli stati membri per proseguire i negoziati pluriennali sul Trattato ONU sul Cybercrime, intitolato “Contrastare l’uso delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni a fini criminali“. Mentre il mondo digitale diventa sempre più intrecciato con la nostra vita quotidiana, l’applicazione della legge globale si affida maggiormente alle prove elettroniche per indagare e interrompere le attività criminali. Google, considerando seriamente la minaccia del cybercrime, dedica risorse significative per contrastarlo e esamina attentamente gli ordini legali dei governi di divulgare dati degli utenti, assicurandosi che rispettino le leggi applicabili, le norme internazionali e le politiche di Google.

La necessità di salvaguardie

Google ha a lungo sostenuto la creazione di un quadro internazionale per le prove digitali che includa solide protezioni del dovuto processo, rispetti i diritti umani, compreso il diritto alla libera espressione, e si allinei alle norme internazionali esistenti. Questo è particolarmente cruciale per le indagini penali transnazionali, dove le protezioni legali in una giurisdizione potrebbero non essere in linea con quelle di altre.

Protezione della Ricerca sulla Sicurezza

Le salvaguardie non sono solo importanti per garantire la libera espressione e i diritti umani, ma sono anche critiche per la protezione della sicurezza web. Spesso, come abbiamo visto con la creazione del Fondo di Difesa Legale per i Ricercatori di Sicurezza, individui che lavorano per avanzare la sicurezza informatica nell’interesse pubblico finiscono per affrontare accuse penali. Il Trattato sul Cybercrime non dovrebbe criminalizzare il lavoro di legittimi ricercatori di sicurezza e tester di penetrazione, il cui scopo è proteggere i singoli sistemi e l’intero web.

Opportunità per gli Stati Membri dell’ONU

Gli Stati Membri dell’ONU hanno l’opportunità di rafforzare la sicurezza globale adottando un trattato che incoraggi la criminalizzazione delle attività più gravi e sistemiche, su cui tutte le parti possono concordare, adottando contemporaneamente un quadro per la condivisione di prove digitali che sia trasparente, basato sullo stato di diritto, su quadri internazionali preesistenti come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e allineato ai principi di necessità e proporzionalità. Allo stesso tempo, gli Stati Membri dovrebbero evitare di criminalizzare attività che sollevano questioni significative sulla libertà di espressione o che in realtà minano l’obiettivo del trattato di ridurre il cybercrime, rafforzando le salvaguardie e le protezioni critiche.

Appello di Google

Google esorta gli Stati Membri a prestare attenzione agli appelli dei gruppi della società civile per colmare le lacune critiche nel Trattato ONU sul cybercrime e per rivedere il testo al fine di proteggere gli utenti e i professionisti della sicurezza, senza mettere a rischio la sicurezza del web.

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