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Sicurezza Informatica

Guerra cibernetica, Cina attacca l’Australia: ecco cosa è accaduto

Tempo di lettura: 2 minuti. All’inizio di questa settimana, l’ABC ha pubblicato un’analisi interessante su una questione che al momento si svolge sottotraccia, ovvero “ciò che la Cina sta facendo in termini di mappatura delle risorse sottomarine dell’Australia, come i cavi per le comunicazioni e il gas”. Se siete interessati, si tratta di materiale avvincente.

Tempo di lettura: 2 minuti.

È stato sferrato un attacco informatico da parte dello Stato cinese al governo australiano, a società di media, alla difesa e alla sanità, nel tentativo di ottenere informazioni sulle nostre operazioni nel Mar Cinese Meridionale, come riporta The Australian ($). Gli aggressori hanno creato un falso sito di media, “Australian Morning News”, e hanno copiato storie reali per farlo sembrare legittimo. Poi hanno inviato una serie di e-mail di phishing a “persone che lavorano per agenzie governative federali e locali, istituzioni accademiche di difesa, agenzie di difesa e sanitarie, e aziende australiane coinvolte nella produzione di energia nel Mar Cinese Meridionale”, si legge nel documento, incoraggiandole a visitare il sito falso. Perché? C’era un collegamento ipertestuale apparentemente innocuo disseminato nel sito che ha dato ai cyber-attaccanti l’accesso ai dati, continua The Age. Chi sono dunque questi aggressori? Si chiamano Red Ladon – un esperto di sicurezza informatica lo ha definito “un gruppo di spionaggio governativo con sede in Cina, sponsorizzato dal governo cinese”.

Nonostante il cambio di governo, le cose rimangono apertamente gelide tra Australia e Cina. Nella notte il South China Morning Post ha pubblicato un articolo intitolato “Surveys show gullibility of Australians over China” (I sondaggi mostrano la credulità degli australiani nei confronti della Cina), in cui si schernisce un sondaggio dell’Australia Institute secondo il quale gli australiani hanno più paura della Cina che dei taiwanesi. L’articolo del Post includeva una frase che definiva gli australiani “molto più creduloni e disinformati” dei taiwanesi e si riferiva alle preoccupazioni della Cina di invadere la nazione sovrana come “propaganda di guerra occidentale”. All’inizio di questa settimana, l’ABC ha pubblicato un’analisi interessante su una questione che al momento si svolge sottotraccia, ovvero “ciò che la Cina sta facendo in termini di mappatura delle risorse sottomarine dell’Australia, come i cavi per le comunicazioni e il gas”. Se siete interessati, si tratta di materiale avvincente.


Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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