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Sicurezza Informatica

Guerra cibernetica: escalation dopo la fine della guerra tra Ucraina e Russia

Tempo di lettura: < 1 minuto. Le prime dichiarazioni dal Cybertech di TelAviv fanno comprendere che il mondo sarà sempre più digitale

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Se la guerra tra Russia e Ucraina si risolverà nel 2023, i Paesi di tutto il mondo potranno aspettarsi di vedere la guerra informatica peggiorare, non migliorare, ha dichiarato martedì l’ex capo dell’Unità 8200 dell’intelligence dell’IDF e cofondatore e CEO di Team8 Nadav Zafrir.

“Il cyber come parte del kit di strumenti diventerà lo strumento principale e vedremo più minacce, non meno”, ha spiegato alla conferenza Cybertech di Tel Aviv.

L’ex capo della cyber intelligence dell’IDF ha anche affermato con sarcasmo che il mondo sta “quasi festeggiando un anno di guerra in Ucraina. Un anno fa, nessuno avrebbe creduto che avremmo avuto una guerra globale in Ucraina che assomiglia a una guerra mondiale”.

Ha anche fatto un bilancio di “ciò che non è successo” durante l’ultimo anno di guerra.

“Non abbiamo visto l’arma cibernetica dell’apocalisse in Ucraina. Non l’abbiamo vista perché non c’era la motivazione per farla fuori”, ha detto. “Ma abbiamo visto il cyber diventare una cosa reale. In questa guerra, faceva parte del kit di strumenti”.

Inoltre, ha affermato che “nel 2023 ci troveremo nel selvaggio West del cyber”, dato che la completa rottura delle relazioni tra Stati Uniti e Russia porterà a livelli senza precedenti di attacchi ransomware globali e da parte di Stati nazionali. Stuart McKenzie, Managing Director di Mandiant UK, ha dichiarato che gli attacchi informatici della Russia all’Ucraina hanno portato agli “attacchi più sofisticati che abbiamo mai visto”.

Ha affermato che i governi e le organizzazioni devono rendersi conto che i loro “gioielli della corona” di elementi critici su cui concentrarsi per la difesa non possono limitarsi alla proprietà intellettuale e ai segreti commerciali, ma devono anche includere il modo in cui forniscono i loro servizi.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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