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Guerra cibernetica: il secondo attacco “degno”. Bloccati Taxi di Mosca attraverso Yandex

Tempo di lettura: < 1 minuto. Una lunga fila che ha impedito l’accesso al centro della capitale russa, creando problemi di sicurezza.

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La posizione di Matrice Digitale è stata sempre molto fredda nell’analizzare gli eventi che hanno contraddistinto la guerra cibernetica. Secondo una ricerca dell’università di Cambridge, gli attacchi dall’una e dall’altra parte di tipo cibernetico hanno creato pochi problemi e sono stati pressocché irrilevanti nello scacchiere della guerra sul campo.

Così come il primo e forse unico attacco di guerra cibernetica lo si è avuto il giorno dell’invasione russa con la manomissione della rete KaSat che favorì il crollo delle comunicazioni ucraine favorendo l’ingresso dei russi in territorio nemico dove, purtroppo, ancora risiedono. Anche l’attacco ai sistemi informatici di polizia ucraina, sempre russi, non sono stati da meno perché hanno creato un caos poi risolto con il patto stato-criminali per far fronte comune nella guerra, da cui è seguito in molti casi un liberi tutti.

Anche i DDoS di Killnet, che hanno impazzato nel mondo sono stati efficaci a volte, ma nulla di pericoloso, così come gli stessi attacchi di Anonymous li abbiamo definiti noi stessi “fuffa cibernetica“. Questa volta non è andata così, anzi, è giusto fare i complimenti agli hacktivisti che si sono schierati dalla parte dell’invaso ed hanno messo a fuoco un attacco che ha colpito la piattaforma russa di Taxi, Yandex, inviando a tutte le unità una richiesta di chiamata in una zona centrale nella stessa via.

Questo ha fatto in modo che si creasse una colonna di taxi verso il centro, bloccandone la mobilità. Immaginate se in quel momento si trovava a passare l’auto di Putin, o qualche altro obiettivo sensibile, e trovava sul suo percorso rallentamenti nel traffico, sarebbe stata individuabile e colpita da una operazione militare.

In quel caso avremmo avuto una perfetta operazione di guerra cibernetica perché di supporto all’operazione militare.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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