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Hacker al supporto delle comunicazioni russe in guerra: arrestato dai Servizi Segreti in Ucraina

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Il servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) ha dichiarato di aver arrestato un “hacker” che ha offerto assistenza tecnica alle truppe russe invasori, fornendo servizi di comunicazione mobile all’interno del territorio ucraino.

Si dice che il sospetto anonimo abbia trasmesso messaggi di testo a funzionari ucraini, tra cui ufficiali di sicurezza e dipendenti pubblici, proponendo loro di arrendersi e schierarsi dalla parte della Russia. L’individuo è stato anche accusato di instradare le telefonate dalla Russia ai telefoni cellulari delle truppe russe in Ucraina.

Fino a mille chiamate sono state fatte attraverso questo hacker in un giorno. Molte di esse sono da parte dei vertici dell’esercito nemico“, ha affermato l’SBU, aggiungendo che ha confiscato l’attrezzatura che è stata utilizzata per portare a termine l’operazione.

Oltre a coinvolgere l’hacker per aver aiutato la Russia a fare telefonate anonime alle sue forze militari basate in Ucraina, l’agenzia ha detto che l’hacker ha passato comandi e istruzioni a diversi gruppi di “invasori russi“.

Sarà ritenuto responsabile di tutta la severità della legge. Perché su di esso c’è il sangue di decine o addirittura centinaia di ucraini uccisi“, si legge nella traduzione dell’annuncio.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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