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Sicurezza Informatica

Hacker pakistani usano malware Poseidon su Linux per colpire agenzie governative indiane

Tempo di lettura: 2 minuti. Il gruppo di minaccia persistente avanzata (APT) Transparent Tribe sfrutta un software di autenticazione a due fattori utilizzato dal governo indiano per diffondere un nuovo backdoor su Linux chiamato Poseidon

Tempo di lettura: 2 minuti.

Gli hacker pakistani noti come Transparent Tribe hanno utilizzato un software di autenticazione a due fattori (2FA) impiegato dalle agenzie governative indiane per diffondere un nuovo backdoor su Linux denominato Poseidon.

Il malware Poseidon e le sue funzionalità

Poseidon è un malware associato a Transparent Tribe, un gruppo di minaccia persistente avanzata conosciuto anche come APT36, Operation C-Major, PROJECTM e Mythic Leopard. Il backdoor è progettato per fornire agli aggressori una vasta gamma di funzionalità per prendere il controllo dei sistemi infetti, tra cui il registro delle digitazioni, cattura schermate, caricamento e download di file e amministrazione remota del sistema.

Transparent Tribe e gli obiettivi in India

Transparent Tribe ha un lungo curriculum di attacchi mirati a organizzazioni governative, militari, appaltatori della difesa e entità educative in India. Il gruppo ha utilizzato ripetutamente versioni trojanizzate di Kavach, il software 2FA obbligatorio per il governo indiano, per distribuire vari tipi di malware come CrimsonRAT e LimePad allo scopo di raccogliere informazioni preziose.

Estensione degli attacchi al di là di Windows e Android

Le recenti campagne di attacco hanno preso di mira gli utenti Linux che lavorano per le agenzie governative indiane, indicando un tentativo da parte del gruppo di minaccia di ampliare il proprio spettro di attacco oltre gli ecosistemi Windows e Android. Il punto di partenza delle infezioni è un campione di malware ELF, un eseguibile Python compilato progettato per recuperare il payload di seconda fase Poseidon da un server remoto.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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