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Sicurezza Informatica

Hacker ucraini abbordano presunto criminale di guerra russo e ingannano sua moglie

Tempo di lettura: 2 minuti. Un gruppo di hacktivisti ucraini sostiene di aver violato gli account di un colonnello russo, rivelando informazioni personali e segreti militari.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Introduzione Un gruppo di hacker chiamato Cyber Resistance afferma di aver compromesso gli account email di un colonnello russo, svelando dati personali e informazioni militari riservate. A seguito di questa violazione, un funzionario ucraino ha accusato il colonnello di essere il criminale di guerra responsabile dell’attacco su un teatro affollato di civili a Mariupol nel marzo 2022.

Chi sono i Cyber Resistance?

Il gruppo Cyber Resistance ha iniziato le sue attività nel 2014 e sostiene di avere collegamenti con il governo ucraino. Ha pubblicato i risultati delle sue indagini su Telegram in collaborazione con il gruppo ucraino di intelligence open source Inform Napalm. Il loro obiettivo era il colonnello Serhii Atroshchenko, a capo di un’unità di aviazione situata dall’altra parte del Mar d’Azov rispetto a Mariupol.

Le informazioni ottenute dagli hacker

Le informazioni rubate contenevano dati personali del colonnello, tra cui foto di documenti governativi, il suo numero di telefono, l’indirizzo di casa e lo stato di vaccinazione COVID-19. Gli hacker sostengono di aver avuto accesso anche agli account militari del colonnello, scoprendo informazioni sui suoi sottoposti, i movimenti delle truppe e documenti relativi all’equipaggiamento militare russo.

Il “servizio fotografico patriottico” organizzato ingannando la moglie del colonnello Fingendosi un altro ufficiale, gli hacker sostengono di aver convinto la moglie del colonnello a organizzare una sessione fotografica sulla pista della base con altre mogli di ufficiali. Le foto risultanti mostrano le mogli degli ufficiali in fila indossando le uniformi cerimoniali dei loro mariti, oltre a primi piani di jet e delle loro operazioni. Inform Napalm ha dichiarato che ciò ha permesso di individuare obiettivi e raccogliere ulteriori informazioni utili per future operazioni di intelligence.

Conseguenze dell’hack e reazione dell’ICC

Dopo aver preso visione delle informazioni ottenute dall’hack, un consigliere del sindaco di Mariupol ha accusato Atroshchenko di aver ordinato l’attacco al teatro di Mariupol. Gli hacker affermano di aver consegnato le prove alla Corte Penale Internazionale (ICC), che ha confermato a Motherboard di essere al corrente dell’indagine, ma non ha fornito ulteriori dettagli.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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