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Sicurezza Informatica

Israele, migliaia di honeypots per catturare nemici

Tempo di lettura: 2 minuti.

In risposta agli attacchi terroristici di Hamas e alla crescente tensione nel conflitto Israele-Hamas, Israele ha implementato una strategia di sicurezza informatica su larga scala, dispiegando migliaia di honeypots, ovvero reti create appositamente per attirare e catturare hacker.

Honeypots: una tattica di difesa cyber

Gli honeypots sono sistemi o reti che sembrano vulnerabili e attraenti per gli hacker, ma sono in realtà controllati e monitorati per studiare gli attacchi e le tecniche degli aggressori. Questi dispositivi sono comunemente utilizzati da aziende di cybersecurity e governi per migliorare le difese informatiche. In Israele, l’aumento degli honeypots è stato notato a partire da settembre, con un incremento significativo dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre.

L’obiettivo degli honeypots in Israele

Secondo John Matherly, fondatore di Shodan, un motore di ricerca per dispositivi e reti esposti pubblicamente, la maggior parte degli honeypots in Israele sta cercando di catturare qualsiasi attività malevola, piuttosto che emulare dispositivi specifici. Questo suggerisce che l’obiettivo è tracciare attacchi su larga scala contro Israele, piuttosto che concentrarsi su infrastrutture industriali specifiche.

L’importanza strategica degli honeypots nel conflitto

Silas Cutler, un hacker residente presso la società di cybersecurity Stairwell, ha sottolineato che l’impiego di honeypots in un contesto di guerra ha senso tattico. Durante i primi mesi di guerra in Ucraina, ad esempio, si è osservata una grande quantità di sfruttamento generico contro qualsiasi infrastruttura nell’area del conflitto. L’uso degli honeypots permette di osservare e comprendere meglio ciò che sta accadendo.

Israele: un leader mondiale nell’uso degli honeypots

L’aumento degli honeypots ha portato Israele tra i primi tre paesi al mondo per numero di honeypots dispiegati, un salto significativo rispetto alla posizione precedente al conflitto, quando il paese non era nemmeno tra i primi 20. Piotr Kijewski, CEO della Shadowserver Foundation, un’organizzazione che dispiega honeypots per monitorare le attività degli hacker su Internet, ha confermato che ora ci sono molti più honeypots in Israele rispetto al periodo pre-7 ottobre.

Nonostante non sia chiaro chi stia dispiegando gli honeypots o per quale motivo specifico, è teoricamente vantaggioso per Israele averli come vantaggio tattico per monitorare le attività online dei suoi avversari. La risposta ufficiale delle Forze di Difesa Israeliane a questa strategia non è stata fornita.

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