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Sicurezza Informatica

Karakurt e l’estorsione improvvisa sui dati che fa paura agli USA

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In un avviso di sicurezza informatica congiunto dell’FBI, della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA), del Dipartimento del Tesoro e del Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN), le quattro agenzie statunitensi hanno messo in guardia le aziende dalle tattiche, tecniche e procedure (TTP) del gruppo di estorsione di dati Karakurt. A differenza dei gruppi di ransomware, Karakurt non cripta i dati, ma si limita a rubarli. Il gruppo minaccia poi l’azienda vittima di mettere all’asta i dati sensibili se non paga l’estorsione.

Secondo l’allarme, la tariffa varia in genere tra i 25.000 e i 13.000.000 di dollari in Bitcoin.

Si tratta di un interessante colpo di scena“, ha commentato Luis Corrons, Security Evangelist di Avast. “Le bande di ransomware hanno iniziato a rubare dati e a usare l’estorsione per imporre il pagamento quando le vittime si rifiutavano di pagare perché avevano i loro backup. Ora questo gruppo ha capito che può saltare completamente il processo di crittografia. Non devono investire nel ransomware, nella fornitura di chiavi, ecc. È ancora da vedere se questo ‘modello di business’ avrà più successo di quello tradizionale del ransomware, in cui le vittime tendono a perdere l’accesso a tutti i loro dati“.

In genere Karakurt concede all’azienda una settimana di tempo per pagare, e aumenta la pressione tormentando i dipendenti e i clienti dell’azienda con telefonate che li invitano a soddisfare le richieste.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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