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Sicurezza Informatica

Killnet attacca la Bulgaria: giù siti del governo

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il gruppo ha annunciato l’attacco sul suo canale Telegram. I membri di KillNet si descrivono come patrioti pro-Cremlino. Lo scopo dei loro attacchi è attirare l’attenzione e diffondere disinformazione

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I siti web della presidenza bulgara e di diversi altri ministeri sono stati oggetto di un attacco informatico su larga scala, ha dichiarato il 15 ottobre l’ufficio del procuratore generale, attribuendo la responsabilità ad hacker russi. Il procuratore generale Ivan Geshev ha descritto il problema come “grave”, definendolo “un attacco allo Stato bulgaro”. Oltre all’ufficio del Presidente, l’attacco DDoS (Distributed Denial of Service) ha paralizzato i siti web del Ministero della Difesa, del Ministero degli Interni, del Ministero della Giustizia e della Corte Costituzionale, ha dichiarato Geshev. L’attacco è partito dalla città russa di Magnitogorsk, ha aggiunto.

Un attacco DDoS invia un numero eccessivo di richieste che sovraccaricano i siti web presi di mira. L’attacco rende i siti web inaccessibili o li fa funzionare lentamente. Sono state adottate misure per ridurre l’impatto dell’attacco sui siti web del governo bulgaro e non vi è stata alcuna violazione dei contenuti, ha dichiarato il Ministero degli Affari Digitali, aggiungendo che gli attacchi sono stati interrotti. In quanto parte dell’Unione Europea, la Bulgaria difende i valori europei, ha dichiarato Geshev, aggiungendo che ci si aspetta che questo attacco abbia delle conseguenze. La Bulgaria sta fornendo all’Ucraina supporto umanitario mentre la Russia continua la sua invasione su larga scala del Paese. La Bulgaria sta anche accogliendo gli ucraini in fuga dalla guerra. L’emittente Dnevnik ha riferito che il gruppo di hacking russo KillNet ha rivendicato la responsabilità.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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