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Sicurezza Informatica

Russia, malware Konni RAT minaccia la sicurezza del software del Governo russo

Tempo di lettura: 2 minuti. Il malware Konni RAT ha compromesso il software del governo russo, rivelando sofisticate tattiche di cyberspionaggio

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In un recente sviluppo nel campo della sicurezza informatica, è emerso che un installer di uno strumento utilizzato dal Dipartimento Consolare del Ministero degli Affari Esteri russo è stato compromesso. L’attacco ha introdotto un trojan di accesso remoto noto come Konni RAT, noto anche con il nome di UpDog. La scoperta è stata fatta dalla società tedesca di cybersecurity DCSO, che ha attribuito l’attività a gruppi di cyber-attacco collegati alla Repubblica Popolare Democratica di Corea (DPRK), noti per prendere di mira le entità russe.

Questo RAT (Remote Access Trojan) è particolarmente insidioso perché consente agli attaccanti un controllo quasi completo sui sistemi compromessi. Le capacità di Konni RAT includono trasferimento di file, esecuzione di comandi e raccolta di informazioni sensibili. L’uso di questo malware contro entità governative russe sottolinea la sofisticatezza e la determinazione degli attori di minacce nella scena globale del cyberspionaggio.

Le tecniche di attacco impiegate da questo gruppo non sono nuove. Già nel novembre 2023, Fortinet FortiGuard Labs aveva rivelato l’uso di documenti Microsoft Word in lingua russa per consegnare il malware, dimostrando la continua evoluzione e adattamento delle strategie di attacco. Il packaging del Konni RAT all’interno degli installer del software è una tattica precedentemente osservata, ma la sua implementazione in contesti così critici come il software governativo sottolinea un aumento del rischio e delle potenziali conseguenze di tali attacchi.

Nonostante la crescente vicinanza geopolitica tra la Russia e la DPRK, il cyberspionaggio rimane un campo in cui vecchie alleanze possono essere rapidamente dimenticate in favore di interessi strategici. Gli attacchi informatici di questa natura non solo compromettono la sicurezza delle informazioni ma possono anche avere implicazioni più ampie sul piano geopolitico, influenzando le relazioni internazionali e la diplomazia.

La comunità internazionale di sicurezza informatica deve quindi rimanere vigile e collaborare strettamente per identificare, prevenire e mitigare tali minacce, proteggendo le infrastrutture critiche e le informazioni sensibili dalle manovre sempre più audaci dei cyber-attaccanti.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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