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La Catalogna vieta l’uso del software spia Pegasus

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Il governo della Catalogna ha deciso di vietare l’uso del software spia Pegasus e di altri programmi simili a seguito di una riunione del consiglio dei ministri tenutasi martedì 4 aprile. La decisione è stata presa per proteggere i diritti umani e per rispettare gli impegni assunti con la Dichiarazione di Ginevra sulla sorveglianza mirata e i diritti umani.

Imposizione di un moratorio sull’uso di Pegasus

Durante la riunione del consiglio dei ministri, il governo catalano ha deciso di limitare l’uso del software Pegasus e di altri strumenti simili fino a quando non verrà dimostrato il rispetto dei diritti umani. La decisione è stata presa per allinearsi agli impegni della Dichiarazione di Ginevra, promossa dalla società civile AccessNow e dal governo catalano, che chiede un moratorio sull’esportazione, la vendita, il trasferimento, l’assistenza e l’uso di tecnologie di sorveglianza digitale mirata sviluppate dal settore privato, fino a quando non verranno introdotte garanzie adeguate per la protezione dei diritti umani.

Vittime della sorveglianza illegale

Meritxell Serret, Ministro dell’Azione Estera e dell’Unione Europea, ha dichiarato che alcuni ministri catalani sono stati vittime di programmi di sorveglianza illegale come Pegasus. Un rapporto del Parlamento europeo del 2022 ha rivelato che l’uso di Pegasus da parte del governo spagnolo contro politici separatisti catalani non era giustificato, poiché non vi era alcuna minaccia alla sicurezza del paese.

Richiesta di un quadro normativo per la protezione dei diritti umani

Il governo catalano chiede l’introduzione di un quadro normativo che protegga le vittime di abusi legati all’uso di software di sorveglianza come Pegasus e che garantisca il rispetto dei diritti umani. L’adozione di un moratorio sull’uso di strumenti di cyber-sorveglianza mirata rende la Catalogna il secondo governo al mondo a intraprendere tale iniziativa, dopo l’ordine esecutivo firmato dal presidente statunitense Joe Biden a marzo.

La situazione nell’Unione Europea

La deputata europea spagnola Diana Riba ha affermato che alcuni chiedono un divieto a livello di UE, ma ritiene che non ci sia una maggioranza sufficiente affinché ciò avvenga. Tuttavia, è in corso un lungo processo legale per regolamentare i programmi simili a Pegasus. Riba ha spiegato che esiste una maggioranza a favore di un moratorio, piuttosto che

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