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Sicurezza Informatica

La Cina accusa la CIA di “operazioni segrete transfrontaliere” e chiede spiegazioni agli Stati Uniti

Tempo di lettura: < 1 minuto. Pechino accusa l’agenzia di intelligence americana di dirigere “rivoluzioni colorate” e di utilizzare armi cibernetiche per spiare a livello globale.

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La Cina ha chiesto spiegazioni agli Stati Uniti riguardo alle presunte operazioni di spionaggio globale mediante l’uso di “armi cibernetiche”. Pechino ha inoltre accusato la CIA, l’agenzia di intelligence americana, di dirigere “rivoluzioni colorate” raccogliendo informazioni dai governi stranieri.

Le accuse della Cina verso la CIA

Citando un rapporto sull’agenzia di intelligence statunitense, Mao Ning, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha affermato: “Negli anni, la CIA ha raccolto informazioni di intelligence da governi, imprese e cittadini stranieri, organizzato, condotto, diretto e supervisionato azioni segrete transfrontaliere e condotto segretamente ‘Evoluzione pacifica’ e ‘Rivoluzione colorata’ in tutto il mondo”. Mao faceva riferimento al rapporto congiunto rilasciato dal Centro di risposta alle emergenze dei virus informatici nazionali cinesi e dalla società di cybersecurity cinese Qihoo 360 Technology Co. Ltd.

Il rapporto e le conseguenze delle accuse

Il rapporto denuncia gli attacchi informatici della CIA contro altri paesi e le conseguenze che ne derivano. “La comunità internazionale deve essere in allerta contro queste mosse”, ha aggiunto Mao. La portavoce ha sottolineato che il gran numero di casi reali in Cina e in altri paesi dimostra le attività di cyber-attacco della CIA negli anni, esortando Washington a “prendere sul serio e rispondere alle preoccupazioni della comunità internazionale”.

Richiesta di interrompere l’utilizzo di armi cibernetiche

Mao ha chiesto a Washington di “smettere di utilizzare armi cibernetiche per condurre spionaggio e cyber-attacchi in tutto il mondo”. Secondo il rapporto, la CIA ha sfruttato una vulnerabilità zero-day e una serie di backdoor e vulnerabilità non divulgate al pubblico per creare “reti zombie” e attaccare server web, terminali, router e dispositivi di controllo industriale.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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