A sei mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, i piani iniziali del Cremlino relativi alla guerra informatica, così come quelli per i combattimenti terrestri, non si sono concretizzati, ha affermato il capo del Government Communications Headquarters (GCHQ) del Regno Unito, Sir Jeremy Fleming.
Come ha sottolineato nel suo op-ed per il settimanale “The Economist”, l’uso di strumenti informatici offensivi da parte del Paese è stato finora indiscriminato e irresponsabile. Secondo Sir Jeremy, l’uomo forte russo Vladimir Putin ha completamente perso la guerra dell’informazione in Ucraina e in Occidente, ma non bisogna mai sottovalutare come la disinformazione russa possa essere percepita in altre parti del mondo.
Il capo del GCHQ spiega che dall’inizio della guerra, il Cremlino ha tentato di utilizzare il malware WhisperGate per danneggiare i sistemi governativi ucraini, ma fortunatamente il GCHQ è stato in grado di fornire un avviso tempestivo alla parte ucraina.
Senza entrare nello specifico, ha annunciato che la sua agenzia potrebbe rispondere alla Russia impegnando un’unità del Regno Unito nella guerra virtuale utilizzando strumenti informatici offensivi. “Entrambe le parti utilizzano le capacità informatiche per raggiungere i propri obiettivi. Entrambe le parti comprendono il potenziale di combinare il confronto cibernetico e informativo con uno sforzo militare… Si tratta di una guerra digitale e cibernetica molto moderna, ma anche di una guerra fisica brutale e devastante”, ha valutato.