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Sicurezza Informatica

L’Europol indaga 800 persone per pedopornografia: 146 bambini sottratti dalle grinfie degli orchi

Tempo di lettura: 2 minuti.

Europol ha sostenuto un’indagine internazionale su decine di migliaia di account che possiedono e condividono materiale pedopornografico online. L’operazione, condotta dal dipartimento degli affari interni Te Tari Taiwhenua, ha finora coinvolto autorità di polizia di Australia, Austria, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Slovenia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Il coordinamento internazionale delle attività investigative ha facilitato l’identificazione di un gran numero di individui legati a questi conti.

L’indagine è stata avviata nel 2019, a seguito di una segnalazione da parte di un fornitore di servizi online, che indicava che un gran numero di trasgressori utilizzava la piattaforma per scambiare immagini di abusi su minori particolarmente inquietanti, comprese immagini raffiguranti atti sadici di abuso sessuale su neonati e bambini. L’esame delle informazioni ha portato alla scoperta di 32 GB di file, la memoria equivalente necessaria per trasmettere circa 90 minuti di video. Ad oggi, l’indagine internazionale ha portato all’apertura di 836 casi a livello internazionale, all’arresto di 46 individui in Nuova Zelanda, all’identificazione di più di 100 sospetti in tutta l’UE e alla salvaguardia di 146 bambini in tutto il mondo. Le attività operative hanno portato all’identificazione di utenti in tutto il mondo e queste informazioni sono state condivise con le autorità nazionali competenti per ulteriori azioni. In due dei casi in Austria e Ungheria, i sospettati erano autori di abusi sui propri figli, che avevano rispettivamente sei e otto anni. Entrambi i bambini sono stati successivamente salvaguardati.

Un’altra indagine in Spagna ha scoperto che l’indagato possedeva e diffondeva materiale per lo sfruttamento sessuale dei bambini, oltre a filmare immagini nude e sessuali di adulti senza il loro consenso. Un gran numero di indagini sono ancora in corso in tutta l’UE.

Europol ha facilitato lo scambio di informazioni e ha coordinato le agenzie partner. L’agenzia ha anche fornito supporto analitico effettuando controlli incrociati dei dati e fornendo maggiori dettagli per i pacchetti di intelligence investigativa, che sono stati poi diffusi alle autorità nazionali di contrasto che hanno partecipato all’operazione.

Autorità partecipanti:

Organizzazioni internazionali e dell’UE: Europol e Interpol

Stati membri dell’UE

  • Ufficio della polizia criminale austriaca
  • Polizia nazionale croata
  • Polizia nazionale ceca
  • Polizia ellenica
  • Ufficio Nazionale Ungherese di Investigazione
  • Polizia slovena
  • Polizia Nazionale Slovacca
  • Polizia Nazionale Spagnola
  • Paesi terzi
  • Dipartimento degli affari interni della Nuova Zelanda (agenzia principale)
  • Polizia neozelandese
  • Servizio doganale neozelandese
  • Polizia federale australiana
  • Polizia Reale Canadese a Cavallo
  • Servizio di polizia di Toronto/Canada
  • Servizio di Polizia di Vancouver/Canada
  • Agenzia nazionale del crimine del Regno Unito
  • US Federal Bureau of Investigation


Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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