Categorie
Sicurezza Informatica

L’inchiesta greca sullo spyware si conclude con uno stallo

Tempo di lettura: 2 minuti. Governo e opposizione sono in disaccordo sulle conclusioni dell’inchiesta parlamentare. Il partito al governo del parlamento nazionale greco dichiara di considerare chiusa l’inchiesta sull’uso di spyware da parte dei servizi di sicurezza governativi

Tempo di lettura: 2 minuti.

Il parlamento nazionale greco ha concluso la sua indagine sull’uso di software spia da parte dei servizi di sicurezza. Ma non chiedete ai legislatori quali sono le conclusioni condivise. I partiti politici hanno presentato lunedì in tarda serata i risultati dell’inchiesta parlamentare speciale istituita per indagare sullo scandalo dello spionaggio che ha travolto il governo da quando sono emerse le accuse di spionaggio dell’opposizione politica. La controversia è iniziata ad agosto, quando il governo ha riconosciuto di aver intercettato il telefono del leader dell’opposizione Nikos Androulakis – un’azione che ha definito legale ma sbagliata. Due alti funzionari del governo, il capo dello staff governativo e il capo del Servizio nazionale di intelligence del Paese (EYP), hanno perso il loro posto. La vicenda si è rapidamente trasformata in un thriller di spionaggio che ha coinvolto il controverso software di spionaggio Predator impiantato sui telefoni di una rete sempre più estesa di politici e giornalisti. Ma il governo ha dichiarato di non avere alcun legame con questi casi più ampi, né di esserne a conoscenza.

Dopo settimane di udienze, questa settimana il partito di governo Nuova Democrazia ha dichiarato di considerare chiusa la questione, ribadendo la sua difesa del fatto che la sorveglianza è stata ritenuta legale dai risultati dell’indagine. Nuova Democrazia ha inoltre affermato che le udienze hanno dimostrato che non c’è alcun legame tra il software spia Predator trovato sui telefoni di esponenti dell’opposizione e giornalisti, da un lato, e il servizio di spionaggio del Paese, dall’altro. “Le accuse dell’opposizione di uno scandalo legato alla sorveglianza legale del telefono di Androulakis e alle operazioni del Servizio nazionale di intelligence (EYP) sono crollate come un castello di carte”, si legge nelle conclusioni. Ma i partiti dell’opposizione, tra cui il Pasok di Androulakis e il partito di sinistra Syriza, hanno dissentito con veemenza, accusando il governo di aver insabbiato le prove emerse dall’indagine. Syriza ha accusato il partito Nuova Democrazia, che detiene la maggioranza nell’inchiesta, di aver impedito a testimoni chiave di presentarsi alle udienze, tra cui giornalisti i cui telefoni erano stati intercettati o che avevano indagato sulla questione, nonché funzionari statali della polizia e dei servizi segreti greci. La preoccupazione principale del governo “non è la verità e il disvelamento del caso, ma l’insabbiamento e la scomparsa di prove che potrebbero portare all’attribuzione di responsabilità non solo politiche ma anche penali”. “Sono necessarie ulteriori indagini sul caso sia da parte del Parlamento greco con tutti gli strumenti parlamentari disponibili, compresa la commissione d’inchiesta preliminare, sia da parte della giustizia penale”, ha dichiarato Syriza.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version