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Sicurezza Informatica

Linux riceve un doppio aggiornamento rapido per correggere il kernel Oops!

Tempo di lettura: < 1 minuto. Lo schermo blu di Microsoft sembra un vecchio ricordo, mentre Linux presenta spesso errori di Kernel.

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Linux non ha mai sofferto del famigerato BSoD, abbreviazione di blue screen of death, il nome dato al temuto messaggio “qualcosa è andato terribilmente storto” associato a un crash del sistema Windows.

Nel corso degli anni Microsoft ha fatto molti tentativi per scrollarsi di dosso il soprannome di “BSoD”, tra cui cambiare il colore dello sfondo quando vengono visualizzati i messaggi di crash, aggiungere un’emoticon con la faccia triste di grandi dimensioni per rendere il messaggio più compassionevole, visualizzare codici QR che si possono scattare con il telefono per aiutare a diagnosticare il problema e non riempire lo schermo con un elenco technobabble di oggetti del codice del kernel che sono stati caricati in quel momento.

(Questi elenchi di crash dump hanno spesso portato a incolpare i software antivirus e di prevenzione delle minacce per ogni crash del sistema, semplicemente perché i loro nomi tendevano a comparire in cima all’elenco dei moduli caricati, non perché avessero qualcosa a che fare con il crash, ma perché in genere venivano caricati presto e si trovavano in cima all’elenco, diventando così un comodo capro espiatorio).

Ancora meglio, “BSoD” non è più il termine peggiorativo di uso quotidiano che era in passato, perché Windows si blocca molto meno spesso di un tempo.

Non stiamo dicendo che Windows non si blocca mai, né che sia magicamente privo di bug; stiamo solo notando che in genere non è più necessario usare la parola BSoD così spesso come in passato.

Qui l’analisi completa di ESET

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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