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Sicurezza Informatica

Lock Bit diffonde informazioni sanitarie neozelandesi sul dark web

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il Ministero della Giustizia ha confermato, la Salute smentisce. che le informazioni violate sono finite sul dark web.

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Le informazioni raccolte in un cyberattacco russo o dell’Europa dell’Est, che ha colpito organizzazioni che lavorano per Te Whatu Ora Health NZ e per il Ministero della Giustizia, sono state pubblicate sul dark web. Anche alcune aziende private sono state prese di mira dagli attacchi. Non si conosce ancora l’esatta natura delle informazioni pubblicate sul dark web.

In risposta alle domande, martedì sera la direttrice operativa del Ministero della Giustizia – Te Tāhū o te Ture, Jacquelyn Shannon, ha confermato uno “sviluppo del recente incidente di cybersecurity”. Non ha potuto dire cosa fosse stato divulgato. “Le persone responsabili dell’incidente più ampio hanno rilasciato informazioni non correlate al coroniale sul dark web”, ha detto Shannon.

Te Whatu Ora – Health New Zealand ha dichiarato in un comunicato che non ci sono prove che i dati sanitari siano stati rilasciati o pubblicati. L’azienda ha rifiutato di commentare ulteriormente, affermando di essere “consapevole del fatto che fornire commenti ai media potrebbe indurre malintenzionati a causare danni ad altri”. Anche diverse aziende sono state violate. Tutte, oltre alle organizzazioni che forniscono servizi a Te Whatu Ora e Health NZ, erano clienti dell’azienda informatica Mercury IT di Wellington, a sua volta vittima di un attacco ransomware che si ritiene sia stato sferrato dalla banda di criminali informatici nota come Lockbit.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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