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Sicurezza Informatica

LockBit, forze di polizia sequestrano domini nel dark web, ma non c’è l’Italia

Tempo di lettura: 2 minuti. Le forze dell’ordine di 11 nazioni uniscono le forze in Operation Cronos, e sequestrano i domini darknet di LockBit

Tempo di lettura: 2 minuti.

In un’azione coordinata senza precedenti, le agenzie di sicurezza informatica di 11 nazioni hanno messo a segno un colpo decisivo contro il ransomware LockBit, noto per essere tra i più attivi e pericolosi nel panorama cyber criminale. L’operazione, battezzata Operation Cronos, ha visto la partecipazione di paesi come Australia, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti, insieme a Europol.

Smantellati i domini nel Dark Web

Le autorità hanno sequestrato numerosi domini darknet gestiti da LockBit, mostrando ai visitatori un messaggio di sequestro che annuncia il passaggio del sito sotto il controllo delle forze dell’ordine. Questa mossa rappresenta un duro colpo alle operazioni del gruppo, noto per aver estorto almeno 91 milioni di dollari solo a entità statunitensi, vantando oltre 2000 vittime dalla sua comparsa nel settembre 2019.

Tecnologie e collaborazioni internazionali

Il successo di questa operazione è stato reso possibile sfruttando una vulnerabilità critica nel PHP, che ha permesso l’esecuzione di codice remoto sui server di LockBit. Un portavoce dell’Agenzia Nazionale contro il Crimine del Regno Unito ha confermato lo sconvolgimento dei servizi di LockBit come risultato dell’azione congiunta internazionale, sottolineando che l’operazione è tuttora in corso e in fase di sviluppo.

Impatto e conseguenze

Oltre ai domini, è stato compromesso anche il pannello degli affiliati di LockBit, con le forze dell’ordine che hanno lasciato un messaggio in cui dichiaravano di essere in possesso del codice sorgente, dei dettagli delle vittime attaccate, delle somme estorte, dei dati rubati e delle conversazioni. Questo smantellamento segue altri colpi inferti a organizzazioni criminali simili, come le operazioni contro i ransomware BlackCat e Hive, dimostrando l’efficacia della collaborazione internazionale contro le minacce cyber.

lockbit boeing

Questo evento segna un punto di svolta nella lotta al cyber crimine, dimostrando che attraverso la cooperazione internazionale e l’uso di tecnologie avanzate è possibile contrastare efficacemente le reti criminali che minacciano la sicurezza digitale globale, ma non può passare inosservata l’assenza dell’Italia in questa operazione anche perchè Lockbit più volte ha colpito il nostro Paese.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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