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L’Unione Europea sta valutando di vietare le monete per la privacy

Tempo di lettura: 2 minuti. L’Unione Europea ha preso di mira le monete della privacy e potrebbe emettere un divieto che impedirebbe alle banche di trattare con queste criptovalute.

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Le criptovalute che mirano a migliorare la privacy degli utenti e a supportare mezzi di pagamento anonimi potrebbero essere vietate a seguito delle nuove norme europee in materia di antiriciclaggio, secondo una bozza di disegno di legge sul riciclaggio di denaro proveniente da funzionari cechi e finita a CoinDesk. Il documento afferma che gli istituti di credito, le istituzioni finanziarie e i fornitori di servizi di cripto-asset sarebbero tutti interessati dalle nuove regole. Inoltre, i fornitori di cripto-asset dovranno verificare l’identità dei clienti per le transazioni inferiori a 1.040 dollari (1.000 euro), mentre i pagamenti di importo maggiore saranno soggetti a ulteriori verifiche. Le entità che operano al di fuori del blocco dovranno verificare se le loro controparti sono autorizzate e vedere che tipo di controlli sul riciclaggio di denaro impiegano. Secondo i funzionari dell’UE citati da CoinDesk, le nuove misure mirano a ridurre al minimo i rischi derivanti dagli asset crittografici specificamente progettati per evitare la tracciabilità. Tra gli esempi di tali monete per la privacy vi sono zcash, monero e dash. Per diventare legge, la proposta di legge deve essere approvata sia dal Consiglio che dal Parlamento europeo. L’Unione Europea ha preso di mira le monete per la privacy e potrebbe emettere un divieto che impedirebbe alle banche di trattare con queste criptovalute.

La posizione di Europol sulle monete per la privacy

Secondo un rapporto pubblicato da Europol, l’uso delle criptovalute come parte di schemi criminali è in aumento e la diffusione di questo mezzo di pagamento è in crescita. Tuttavia, il numero e il valore complessivo delle transazioni in criptovaluta legate ad attività criminali rappresentano una quota limitata dell’economia criminale rispetto al contante e ad altre transazioni. Il rapporto elenca monero come una moneta importante per la privacy e spiega come possa consentire transazioni anonime nascondendo gli indirizzi di invio e di ricezione e gli importi delle transazioni utilizzando diverse tecniche e tecnologie. Anche Dash e zcash sono citati nel rapporto come esempi di monete per la privacy comunemente utilizzate. Per quanto riguarda la loro popolarità, l’Europol afferma che uno dei motivi alla base della perdita di trazione delle monete per la privacy è che non sono liquide come il bitcoin e altre criptovalute.

Il rapporto si sofferma anche sulle attività criminali e spiega come i criminali aggiungano sempre più passaggi ai loro processi di riciclaggio e utilizzino exchange non autorizzati. Questi exchange spesso impongono requisiti KYC poco stringenti e consentono di effettuare scambi illeciti di criptovalute scambiando fondi su vari mercati. Alcuni exchange sono stati accusati di facilitare le attività di riciclaggio di denaro e le transazioni illecite utilizzando identità false e rubate. Nel gennaio 2021, Europol ha chiuso il sito web DarkMarket in seguito a un’indagine condotta da investigatori tedeschi con l’assistenza di altre sette nazioni. Un uomo australiano di 34 anni accusato di gestire il mercato del dark web è stato arrestato dalle autorità tedesche vicino al confine con la Danimarca. Il sito illegale aveva elaborato più di 320.000 transazioni, contava quasi 500.000 utenti e oltre 2.400 venditori.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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