Categorie
Sicurezza Informatica

Meloni per fare fuori Salvini usa la stampa atlantica? Cambio con Azione?

Tempo di lettura: 3 minuti. La stampa di sinistra e filo atlantica attacca la destra oppure difende la Meloni da Salvini?

Tempo di lettura: 3 minuti.

Andiamo subito al dunque, i voti di Salvini e Berlusconi in buona parte si sono spostati verso Meloni. Giorgia Meloni ha vinto le elezioni con grande vantaggio sui suoi alleati senza lasciare spazio alle interpretazioni ed alle analisi politiche microscopiche: se la destra torna al governo è proprio grazie a lei e non ai partiti di Salvini, Lupi e Berlusconi.

Quello che emerge in questi giorni che anticipano la nomina del nuovo governo è sicuramente il caso Salvini perchè, secondo le ultime indiscrezioni, avrebbe rifiutato ogni proposta politica che non sia in linea con l’incarico di Ministero dell’Interno.

Rapporti Meloni e Salvini

I rapporti tra Fratelli d’Italia e la Lega sono diversi tra quelli personali che coinvolgono i due leader Meloni e Salvini. Nell’ultima tornata elettorale molti leghisti non solo non hanno fatto campagna elettorale, ma hanno chiesto la testa dello storico leader erede di Umberto Bossi. Questo aspetto è un indizio importante se consideriamo che l’ala leghista che non ha lavorato è proprio quella che si definisce atlantista ed è rappresentata da Giorgetti, Fedriga ed uno Zaia più interessato al potere interno che alle aderenze internazionali che Draghi ha fatto odorare ai primi due. Se mettiamo la posizione pro russa storicamente riconosciuta a Salvini, nonostante neghi anche l’esistenza di rapporti con Mosca e si sia dimenticato dei suoi endorsment al Cremlino, la Meloni ha davvero poco a che fare con le logiche su cui si è ancorato storicamente Salvini. In campagna elettorale, la leader di Fratelli d’Italia ha rivendicato il sostegno all’Ucraina ed alla linea atlantica precedendo un viaggio dei suoi emissari a Washington e questo è un chiaro segnale di scollamento dalle proposte pacifiche di Salvini. Sulla questione del gas, invece, Meloni non è stata favorevole allo scostamento di bilancio, ma ha proposto delle misure di contenimento recuperando 4 miliardi di euro dall’interno del bilancio statale, perseguendo la linea draghiana.

Stampa di sinistra o atlantica?

La sinistra di matrice atlantica espressa fieramente da Repubblica e La Stampa nella loro linea editoriale (stesso gruppo editoriale proprietario) e l’atlantismo turboliberista caldeggiato dal Foglio, cresciuto di interesse del mondo che conta da quando è salito Draghi al Governo, stanno facendo un gioco che è difficile da individuare oppure scontato in virtù delle loro posizioni politiche.

Come creare problemi in un governo che ancora si deve formare?

Creando un caso che è quello appunto di Salvini, ma se Meloni ha addirittura twittato per interrompere questo vociare di crisi prima che incominci il tutto ci possono essere due letture al suo proclama di unità del centrodestra al Governo:

E’ una conferma alle voci di crisi secondo il detto “una smentita equivale ad una doppia conferma” oppure è realmente una smentita al gioco scontato che vede media di sinistra, collegati al mondo della finanza turboliberista fare opposizione alla destra atlantica conservatrice. Se invece il gioco che può tornare utile è quello di rompere gli schemi del centrodestra pulendolo da chi non si è dichiarato atlantico per piazzare chi atlantico è e non è nemmeno di sinistra, ma di centro, può essere una ipotesi?

La profezia su Calenda di Ambrosetti e di Riotta

In questi mesi si è provato a spingere nell’immaginario collettivo il fatto che ai grossi gruppi finanziari americani Carlo Calenda fosse più gradito di Meloni nonostante votassero per Fratelli d’Italia dopo il Forum Ambrosetti a cui parteciparono tutti i candidati politici ad esclusione di Conte che era in collegamento streaming. Può sembrare un controsenso, ma non lo è perché che vincesse la Meloni era chiaro da tempo, almeno due anni, e l’unico modo di parlare all’elettorato di destra nel modo più appropriato per i salotti internazionali è quello di scegliere un interlocutore moderato come Calenda che di sinistra, sia lui sia Renzi, ha poco o addirittura nulla. Non è un caso che il giornalista Gianni Riotta, megafono del mondo democratico USA in Italia, ha annunciato che ci sarebbe stato un governo dalle larghe intese ed il riferimento è stato decifrato proprio in un ingresso del Terzo Polo in coalizione.

Quindi chiudiamo l’analisi con un dubbio: o il giornalismo di sinistra non è efficace nel far rompere il Governo di centrodestra prima del nascere oppure è la Meloni che utilizza la stampa atlantica per far fuori Salvini ed inserire l’amato sostenitore dell’agenda Draghi Calenda al Governo e governare senza troppe ingerenze straniere.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version