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Microsoft: “l’India è tra i primi 3 Paesi che generano malware IoT”

Tempo di lettura: 2 minuti. Microsoft ha anche osservato che oltre 1 milione di dispositivi connessi visibili pubblicamente su Internet eseguono Boa, un software obsoleto e non supportato ancora ampiamente utilizzato nei dispositivi IoT e nei kit di sviluppo software (SDK)

Tempo di lettura: 2 minuti.

Secondo un rapporto di Microsoft, l’India è tra i primi 3 Paesi in cui si verificheranno infezioni da malware dell’Internet of Things (IoT) nel 2022. I dispositivi IoT offrono un valore significativo alle organizzazioni del Paese che cercano di modernizzare gli spazi di lavoro, di diventare più orientate ai dati e di alleggerire le richieste del personale attraverso turni come la gestione remota e l’automazione. “Pertanto, il panorama delle minacce informatiche è reale e la sicurezza è la necessità del momento. Microsoft intende aiutare chi si occupa di incidenti e gli specialisti della sicurezza a comprendere meglio i loro ambienti e a prevenire potenziali incidenti”, ha dichiarato il gigante tecnologico.

L’International Data Corporation (IDC) stima che entro il 2025 ci saranno 41,6 miliardi di dispositivi IoT connessi, un tasso di crescita superiore a quello delle apparecchiature IT tradizionali. Con l’aumento della connettività tra IT, tecnologia operativa (OT) e IoT, le organizzazioni e gli individui devono ripensare all’impatto e alle conseguenze del rischio informatico, si legge nel rapporto. Microsoft ha osservato un’impennata delle minacce nelle apparecchiature IT tradizionali, nei controllori OT e nei dispositivi IoT come router e telecamere, alimentata dall’interconnettività adottata da molte organizzazioni negli ultimi anni.

Ha identificato vulnerabilità non patchate e ad alta gravità nel 75% dei controllori industriali più comuni nelle reti OT dei clienti. “Con la crescente connessione dei sistemi OT alla base dell’energia, dei trasporti e di altre infrastrutture con i sistemi IT, il rischio di interruzioni e danni cresce con il confondersi dei confini tra questi mondi un tempo separati”, ha dichiarato Vasu Jakkal, corporate vice president, security, compliance, identity and management di Microsoft. Per le aziende e gli operatori di infrastrutture di tutti i settori, gli imperativi difensivi consistono nell’ottenere una visibilità totale sui sistemi connessi e nel valutare l’evoluzione dei rischi e delle dipendenze, ha aggiunto Jakkal. Le minacce moderne, come il malware sofisticato, gli attacchi mirati e gli insider malintenzionati, sono difficili da contenere per le misure di sicurezza tradizionali. Microsoft ha anche osservato che oltre 1 milione di dispositivi connessi visibili pubblicamente su Internet eseguono Boa, un software obsoleto e non supportato ancora ampiamente utilizzato nei dispositivi IoT e nei kit di sviluppo software (SDK).

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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